Nivola:Sandscapes al magazzino Italian Art

Nivola:Sandscapes al magazzino Italian Art

Magazzino Italian Art presenta la nuova mostra dedicata al lavoro di Costantino Nivola, artista italiano di origine sarda ma residente per molti anni a Springs (NY), scultore, pittore e designer, che esplorerà la sua originale tecnica di scultura basata sul sandcasting. Con una selezione di circa 50 opere dai primi anni Cinquanta ai Settanta del Novecento, tra cui molti inediti, rilievi in sabbia, sculture modellate in cemento e maquettes delle sue più importanti commissioni architettoniche, la mostra intende esaminare l’evoluzione artistica di Nivola, le sue influenze e il suo considerevole impatto sull’architettura moderna e sul design urbano.
In mostra presso gli spazi espositivi del museo, dall’8 maggio scorso al 10 gennaio 2022, “Nivola: Sandscapes” include lavori provenienti dalla famiglia dell’artista, così come importanti prestiti d’istituzioni pubbliche e collezioni private internazionali. La mostra è curata da Teresa Kittler, Scholar-in-Residence 2020-21 presso Magazzino, organizzata da Magazzino Italian Art (il primo museo in America dedicato all’arte italiana dalla metà del Novecento al contemporaneo) in collaborazione con la Fondazione Nivola e il patrocinio dell’Ambasciata Italiana a Washington D.C.
Nato a Orani, in Sardegna, Costantino Nivola (1911 – 1988) inizia la sua carriera come grafico a Milano. Nel 1938 è costretto a fuggire dall’Italia fascista con la moglie ebrea tedesca Ruth Guggenheim. La coppia arriva a New York City nel 1939 e, molto presto, diventa parte della fiorente scena artistica della città; Jackson Pollock, Lee Krasner e Saul Steinberg sono tra i loro amici più stretti. La coppia si stabilirà, infine, nella frazione di Springs, nella parte est di Long Island, che rimase per Nivola luogo di costante ispirazione.
La mostra “Nivola: Sandscapes” esamina le tecniche di sandcasting sviluppate dall’artista sovrapponendo gli interessi per la scultura, la pittura, l’iconografia sarda e la figura umana. Il suo metodo comportava il modellare sabbia umida e compatta in stampi, di seguito riempire il negativo con una miscela di gesso e sabbia, che doveva essere lasciata asciugare, e ottenere così forme scultoree astratte che rivelano l’interesse dell’artista per il mondo naturale. Nivola continuò a sviluppare la sua tecnica sperimentando nuovi e diversi materiali: la sostituzione del gesso con cemento, ad esempio, gli permise di creare rilievi di grandi dimensioni.
Partendo dalla propria esperienza nell’edilizia, incoraggiato dal suo amico e mentore Le Corbusier che aveva conosciuto negli anni Quaranta, Nivola inizia ad accettare lavori di grande scala in ambito architettonico. Nivola : Sandscapes presenta al pubblico una selezione di modellini in scala da cui Nivola ha realizzato le sue monumentali facciate di edifici, tra cui un murale per il negozio simbolo della Olivetti sulla 5 th Avenue, il Bridgeport Post, il Bolling Federal Building a Kansas City, la Janesville Gazette e la William E. Grady Vocational High School a Brooklyn.
Circa cinquanta le opere in mostra, tra cui: Deus, 1953 (Whitney Museum of American Art), uno dei primi esempi di sandcast realizzati da Nivola, rappresentativo di un linguaggio visivo che, fin dall’inizio della sua carriera, unisce elementi astratti e figurativi. Untitled [Maquette for the Olivetti Showroom, New York City, NY], 1953, (Boca Raton Museum of Art) una delle tre maquette realizzate da Nivola per il murale dello Showroom Olivetti a New York, completato nel 1954. La commissione per lo Showroom Olivetti sulla Fifth Avenue è stata la prima opera su grande scala realizzata dall’artista con la tecnica del sandcast. Untitled [Maquette for the Continental Building, Philadelphia, PA], 1970, (Famiglia di Costantino Nivola), realizzata per l’atrio del Continental Building a Philadelphia, consiste di tre pannelli composti da una serie di figure astratte e riferimenti nautici. Untitled [Study for the Olivetti Showroom, New York City, NY], 1953, (Famiglia di Costantino Nivola), uno dei numerosi studi che Nivola realizza all’inizio degli anni ’50 con l’intento di esplorare le figure, i colori e i dettagli stilistici che avrebbero composto il murale dello Showroom Olivetti a New York. Untitled [Maquette for the Legislative Office Building, Albany, NY], 1972, (Famiglia di Costantino Nivola), questo sandcast è la maquette per il Legislative Office Building ad Albany, New York. È l’ultimo sandcast su grande scala commissionato all’artista, realizzato per l’atrio dell’edificio anziché la facciata esterna. Il pronunciato disegno geometrico, simile a una griglia, evidenzia il processo di sandcasting. La composizione consiste di una serie di figure astratte.
Per il direttore di Magazzino Italian Art, Vittorio Calabrese, “Con Nivola: Sandscapes, siamo entusiasti di presentare Costantino Nivola a un nuovo pubblico. Per realizzare questo progetto abbiamo aperto nuove collaborazioni, oltre a quelle con la Fondazione Nivola e la famiglia dell’artista, come con la casa editrice Illisso con cui abbiamo pubblicato il film The Sandman (https://www.magazzino.art/magazzinodacasa/sandman) o con The Cooper Union con cui stiamo ristampando la pubblicazione Nivola a New York: Figure in the Field che presenta tutti i progetti pubblici di Nivola a New York. Inoltre abbiamo collaborato con istituzioni museali negli Stati Uniti e in Italia per garantire prestiti di opere che non sono mai state esposte in precedenza come: Untitled [Maquette for the Olivetti Showroom, New York City, NY] (1953), dalla collezione permanente dell’Addison Gallery of American Art, MA, lavoro in sandcast che più si avvicina all’opera realizzata da Nivola per lo Showroom Olivetti a New York. Pubblicheremo, inoltre, un catalogo della mostra che presenterà nuove prospettive sulla sua pratica grazie ai contributi, tra gli altri, di Adrian Forty e Jody Patterson, e un nuovo film in uscita in autunno”.
“Questa è la storia di un immigrato italiano che fece degli Stati Uniti la propria terra, trovando spiriti affini in un ambiente di artisti e architetti come Le Corbusier e Willem de Kooning”, dichiara la curatrice Teresa Kittler. “Nivola era una personalità energica e aperta all’interno della comunità; il suo lavoro fu in parte definito dalle sue amicizie e anche dal suo modo sperimentale di vivere e lavorare. La parte più nota della sua opera ha a che fare con una visione dell’arte moderna e dell’architettura che si confronta con la società, si arricchisce di collaborazioni e coniuga arte e architettura”.
Per Giuliana Altea, presidente della Fondazione Nivola, “Questa mostra pone l’accento sulla ricerca identitaria di Nivola e sulla sua visione globale, sulla compresenza nel suo lavoro dell’eredità del Modernismo e di istanze postmoderne, sul suo interesse per la ricerca formale e al contempo per gli ideali della comunità”.
“Durante la mostra, un filo ideale collegherà Orani e New York”, spiega Antonella Camarda, direttrice del Museo Nivola. “Se la pandemia ha diviso le due derive atlantiche, Nivola ci riunirà insieme”.
“Oggi, la visione di Costantino Nivola è più rilevante che mai, visto che con le sue opere ha umanizzato spazi pubblici e paesaggi urbani per creare un senso d’identità civica e di comunità“, afferma l’ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti, Armando Varricchio. “Con questa mostra, che riflette perfettamente la traiettoria artistica di Nivola, dal cuore della Sardegna a New York, Magazzino ci fornisce una nuova, graditissima occasione per promuovere ulteriormente gli scambi culturali tra individui e comunità in Italia e negli Stati Uniti“.
Conosciuto per i suoi grandi rilievi architettonici, Costantino Nivola (1911 – 1988) fu scultore, muralista, designer e insegnante. Nato a Orani, un villaggio della Sardegna, lavora con il padre muratore prima di iniziare un apprendistato dall’artista Mario Delitala. Nel 1931 si iscrive all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (ISIA) di Monza, dove studia con l’architetto Giuseppe Pagano e Marino Marini e collabora alla Triennale di Milano del 1936 e al Padiglione italiano all’Esposizione Universale di Parigi del 1937.
Nivola inizia la sua carriera nel 1936 lavorando come grafico per la ditta Olivetti a Milano. Nel 1938, lui e la moglie Ruth Guggenheim, compagna di scuola all’ISIA, sono costretti a fuggire dall’Italia allora sotto il governo fascista. La coppia va a Parigi prima di spostarsi a New York nel 1939 e andare a vivere nel Greenwich Village. Sostenendosi attraverso vari lavori, tra cui quello di editor per riviste di architettura, Nivola riesce infine ad acquistare una piccola fattoria a Springs. La prima importante commissione di Nivola è per l’Olivetti; segue rapidamente una serie di commissioni su larga scala per progetti architettonici. Per tutta la vita, Nivola si dedica all’insegnamento di arte e design; ricopre incarichi presso varie istituzioni tra cui la Harvard Graduate School of Design, la Columbia University, Dartmouth, e a Berkeley. Le sue opere non eseguite su commissione vengono esposte regolarmente in Italia e negli Stati Uniti.
Magazzino Italian Art è un museo e centro di ricerca per la promozione dell’arte italiana contemporanea e del secondo dopoguerra negli Stati Uniti. Il museo si trova a Cold Spring, nello stato di New York, ed è un’istituzione no-profit che celebra gli artisti italiani dall’Arte Povera fino ai giorni nostri. Attraverso iniziative curatoriali, scientifiche e di divulgazione, Magazzino esamina gli effetti e l’influenza esercitata dall’arte italiana a livello globale. Magazzino è stato co-fondato da Nancy Olnick e da Giorgio Spanu. Il museo di circa 2.000 metri quadrati, progettato dall’architetto spagnolo Miguel Quismondo, ha aperto al pubblico nel 2017, imponendosi come nuovo punto di riferimento culturale.
Nei prossimi mesi Magazzino darà avvio ai lavori di costruzione di un nuovo edificio destinato a ospitare mostre, eventi e programmi didattici. Il nuovo edificio di 1.200 mq, denominato Robert Olnick Pavilion , farà sì che il museo disporrà in totale di 3.000 mq per le sue attività. Progettato dagli architetti Alberto Campo Baeza e Miguel Quismondo – autore quest’ultimo della sede di Magazzino – il nuovo padiglione permetterà di ampliare il programma del museo in costante crescita. L’ingresso al Museo è gratuito e su prenotazione.
La Fondazione Costantino Nivola promuove la conoscenza dell’opera e del messaggio di Costantino Nivola, così come sostiene l’arte contemporanea in genere attraverso mostre e attività culturali e di ricerca; La Fondazione gestisce il Museo Nivola, sito nel paese natale dell’artista, Orani, in Sardegna. La c collezione del museo comprende più di 400 sculture, dipinti, disegni e organizza mostre, temporanee incentrate soprattutto sui rapporti tra arte, architettura e paesaggio.
Il Museo Nivola di Orani è un’istituzione dedicata alla figura di Costantino Nivola, all’arte contemporanea, al paesaggio e alle tradizioni viventi. Il museo è nato nel 1995, pochi anni dopo la morte di Costantino Nivola (Orani, 1911 – East Hampton, 1988) e da allora ha continuato ad espandersi. La collezione permanente consiste in oltre duecento sculture, dipinti e disegni di Nivola, che giocò un ruolo unico nel modernismo del XX secolo, lavorando a stretto contatto con gli architetti. Oltre all’opera di Nivola, il museo ospita mostre temporanee incentrate in prevalenza sul rapporto fra l’arte, l’architettura e il paesaggio, con un focus speciale su artisti e movimenti vicini a Nivola, la cui cerchia di amicizie includeva Le Corbusier, Jackson Pollock, Saul Steinberg, Willem de Kooning, Alexander Calder e molti altri protagonisti dell’arte del modernismo.
Teresa Kittler è una ricercatrice di Arte Moderna e Contemporanea all’Università di York, Regno Unito. La sua ricerca si concentra sulle pratiche artistiche dal 1945 con un interesse speciale per l’arte italiana del dopoguerra. Ha ricevuto borse di studio dalla British Academy, Leverhulme, dalla British School a Roma e dal Center for Italian Modern Art (CIMA). Il suo lavoro è stato pubblicato, tra gli altri, da Oxford Art Journal , Bloomsbury e Peter Lang. Ha scritto su Marisa Merz per il catalogo che ha accompagnato la mostra Marisa Merz: The Sky is a Great Place (Los Angeles Hammer Museum e Metropolitan Museum of Art, 2017) e per Entrare Nell’Opera (Kunstmuseum Liechtenstein, 2019), su Carla Accardi per il catalogo della mostra senzamargine. al MAXXI (2021). Ha lavorato come assistente curatrice per la 10 a Gwangju Biennale (2014) e per la mostra Alighiero Boetti: Game Plan (Tate Modern, 2012). (aise)

Redazione

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