Kenya : Pasquale Tiritó aiuta la sanità della contea di Kilifi

Kenya : Pasquale Tiritó aiuta la sanità della contea di Kilifi

MALINDI – “Sempre più attiva e presente la vocazione del Jacaranda Resort di Watamu alla solidarietà nei confronti delle comunità locali attraverso progetti di sviluppo e non di puro assistenzialismo. Dopo i diversi progetti, dai condotti dell’acqua a scuola e chiesa, adiacenti alla Jacaranda Bay, il proprietario, l’imprenditore romano Pasquale Tiritò, ha deciso di fare qualcosa per la tutela della salute dei residenti”. A scriverne è stato in un pezzo di oggi il portale italiano attivo in Kenya diretto da Freddi del CuratoloMalindiKenya.net.
““Mi sono incontrato allo scopo con il Ministro della Salute della Contea, Charles Dado Karisa, e durante la riunione lui stesso mi ha suggerito l’implementazione del Gede Health Center – spiega a Malindikenya.net Tiritò – Ne avrebbero beneficiato non solo i residenti della mia area, ma anche un bacino più grande che conta circa 75mila abitanti fra i due distretti di Watamu e Gede. In tutta l’area non vi sono strutture pubbliche di una certa importanza tranne quella di Gede. Vi sono alcuni dispensari privati (alcuni gestiti e sovvenzionati da volontari) c’è il Watamu Hospital, sempre privato. L’health center invece riveste un ruolo importante nell’ area e va sostenuto ed ampliato”.
Dopo un attento sopralluogo, Tiritò si è reso conto che, come tutte le altre contee del Kenya, anche Kilifi è alle prese con la mancanza di fondi causata dalla pandemia e quindi non ha perso tempo per realizzare alcuni interventi urgenti che gli sono stati espressamente richiesti e che riguardano un nuovo comignolo per l’inceneritore, un nuovo muro di recinzione perimetrale e un nuovo cancello. I lavori, affidati subito ad uno dei contractors che già stanno lavorando al restyling di uno dei suoi resort, sono terminati nei giorni scorsi. Ma l’imprenditore italiano non si è fermato qui e coltiva un nuovo, grande progetto.
“E’ un’idea ancora in fase embrionale – rivela Tiritò – mi sono incontrato in Italia con la direzione dell’Istituto Agostino Gemelli con lo scopo di trovare degli sviluppi di collaborazione con il Kenya in campo sanitario. Ho presentato le altre mie iniziative di supporto alle comunità ed ho trovato un interesse, specialmente per quanto riguarda i progetti di formazione dell’ Università del Sacro Cuore e delle sue relazioni internazionali, con il cui responsabile, Professor Raffaele Landolfi, ho avuto un cordiale “brain storming”. Per adesso siamo alla fase propositiva. Un’istituzione importante come il Gemelli ha bisogno per muoversi di contesti molto articolati e per quanto riguarda l’Health Center c’è un progetto di espansione con un nuovo centro maternità, ma è appunto un progetto. C’è bisogno di fondi e vanno trovati. La Contea ha fornito un rapporto molto esaustivo sull’emergenza sanitarie della zona e sulle potenziali collaborazioni in termini di traning, dove medici specializzati dell’Università del Sacro Cuore o di altri soggetti internazionali che già collaborano con l’istituzione italiana potrebbero formare il personale locale, potrebbero condurre un progetto di telemedicina. Ancora più ambiziosa sarebbe l’interazione anche con il Governo Statale”.
Tiritò, come abbiamo già avuto modo di raccontarvi, non è solito piangersi addosso e aspettare tempi migliori, così come ha fatto per i suoi hotel, con il lavoro di rinnovamento dell’Eden Village, si è mosso velocemente per il Gede Health Center e ora punta già ad altri obbiettivi.
“Avrei potuto aspettare la ripresa delle operazioni e fare i lavori in modo più graduale – spiega l’imprenditore – ma invece questa è stata l’occasione per dare lavoro a moltissimi del mio staff, che sono stati utilizzati dai contractors, e a centinaia di persone delle comunità della zona Jacaranda, che sono state già sufficientemente provate dalla crisi del turismo generata dalla pandemia. Crisi che ho vissuto e sto vivendo anche io, ma come imprenditore, e come famiglia, ho sempre creduto alla responsabilità sociale e non solo al business. Concludo dicendo che è stata per me una gioia, lo scorso gennaio rivedere la Jacaranda Primary School, sono ormai dieci anni che la ho donata alla comunità, riaprire le attività e l’anno scolastico. Continuiamo a cercare, e dare in prima persona, con i fatti, segnali positivi””. 

(aise) 

Redazione

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