San Valentino

San Valentino

Di Riccardo Bertolini

La tradizione di San Valentino risale all’epoca romana, nel 496 d.C. quando, l’allora Papa Gelasio I volle porre fine ai Lupercalia, gli antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità, Luperco. L’originale festività religiosa prende il nome dal Santo e martire cristiano Valentino di Terni, andando a sostituirsialla precedente festa pagana, presumibilmente anche con lo scopo di cristianizzare la festività romana. Alla sua diffusione, soprattutto in Francia e in Inghilterra, contribuirono i Benedettini, attraverso i loro numerosi monasteri, essendo stati affidatari della basilica di San Valentino a Terni dallafine della seconda metà del VII secolo. Nei giorni intorno alla metà di febbraio, nell’Antica Roma, c’era infatti l’usanza di celebrare i Lupercalia, feste di radice arcaica legate al ciclo di morte e rinascita della natura, alla sovversione delle regole e alla distruzione dell’ordine per permettere al mondo e alla società di purificarsi e rinascere. Queste feste erano accompagnate da vari rituali, mascherate, cortei e giornate in cui i servi prendevano il posto dei padroni e viceversa (a Venezia è esistita questa tradizione) con l’intento di innescare un processo appunto di rinascita rimettendo in atto il caos primigenio. Parte di queste manifestazioni ritualistiche è sopravvissuta fino ad oggi, mediata dalla morale cristiana, nelle tradizioni del Carnevale. In particolare modo alcune pratiche arcaiche della fertilità prevedevano che le donne di Roma si sottoponessero, in mezzo alle strade, ai colpi vibrati di giovani uomini nudi o al massimo coperti con un gonnellino di pelle stretto intorno ai fianchi, armati di fascine di rami strette da spaghi. Attraverso le frustate di questi uomini, “regrediti” alla condizione ancestrale e divina della sessualità libera, impersonata dal dio agreste Fauno-Luperco, le donne ricevevano una benedizione che ne propiziava la fertilità. Questi riti si celebravano il 15 febbraio ed erano in aperto contrasto con la morale e l’idea dell’amore dei cristiani, così, per “ribattezzare” la festa dell’amore il Papa Gelasio I decise di spostarla al giorno precedente – dedicato a San Valentino – facendolo diventare in un certo modo il protettore degli innamorati.

Riccardo Bertolini

Redazione

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