Cristiano e la sua sensazione di pace

Cristiano e la sua sensazione di pace

foto e testo di Alessandra Gentili

L’Intervista di oggi è con Cristiano, che vive in Scozia da circa quattordici anni, e viene dall’Italia del Nord.

“Ciao Cristiano e grazie per aver accettato di condividere con noi un po’ della tua storia. Puoi iniziare dai motivi che ti hanno portato in questa terra?”

“Si, i motivi sono essenzialmente due. Visitai la Scozia in una vacanza con amici e, in alcuni luoghi, ebbi la particolare sensazione di trovarmi a casa. Mi resi subito conto del particolare effetto che questa terra mi procurava. Ho visitato diversi posti al mondo, e ne sono rimasto affascinato. Tuttavia la sensazione era chiaramente quella di essere in vacanza. Invece qui si è innescato qualcosa di diverso. La seconda ragione è legata al fatto che ero fidanzato con una ragazza scozzese, quindi dopo due anni di relazione a distanza, ho deciso di trasferirmi. Ho vissuto a Kilrenny per i primi anni. È un villaggio nella Contea del Fife, sulla costa orientale della Scozia, verso S. Andrew. Nonostante la sensazione di essere a casa fosse sempre presente, i primi tempi sono stati letteralmente scioccanti. Passare dalla vita frenetica e piena di gente che conducevo in Italia, ad una vita calma e rilassata tipica di questi villaggi nel Nord della Scozia, è stata un’esperienza davvero particolare. Lo avrei definito il “nulla”, poche case basse, dai tetti particolarmente spioventi, contornato di campi, di pecore, il freddo mare a ridosso. In quel nulla sono stato in grado di percepire il tempo che passava, perché tutto era rallentato e, in quel nulla, ho ritrovato un senso di pace.”

“Come erano i tuoi rapporti con la gente del posto?”

“I rapporti con le persone del posto fanno parte dell’esperienza scioccante. In questi villaggi le persone sono molto riservate, e difficilmente si aprono agli stranieri tuttavia ho potuto constatare che una volta rotto il ghiaccio, sono veramente affabili. In questo mi ha aiutato la mia ragazza, successivamente divenuta mia moglie, quindi diciamo che sono stato più fortunato con i rapporti sociali. Se fossi stato completamente solo i rapporti sociali sarebbero stati sicuramente più difficili.”

“Perché pensi questo?”

“Perché quando mi sono stabilito qui, pensavo che il mio livello di inglese fosse sufficiente per potermi relazionare. In realtà non avevo fatto i conti con i dialetti della Contea del Fife, e con la pronuncia profondamente diversa che c’è il tutto il territorio scozzese. Praticamente non capivo quasi nulla. Il fatto di avere una moglie del posto mi ha aiutato non solo a capire l’inglese scozzese, ma anche a migliorare il livello di inglese stesso.”

“Quindi come hai gestito il lavoro?”

“Beh, proprio per il problema linguistico, ho iniziato con lavori dove la comunicazione è limitata allo stretto necessario, come pulizie e lavapiatti, come fanno in molti del resto. Mi sono concesso il tempo di migliorare il livello di comunicazione attraverso la vita di tutti i giorni.”

“Poi cosa è successo?”

“Diciamo che questo periodo di vita è stato caratterizzato un po’ da una forzatura. Ero all’estero in un paese dove inizialmente credevo di poter vivere senza molti problemi. Anche perché quando lo avevo visitato in vacanza, ero con inglesi e scozzesi che però parlavano un inglese comprensibile. Quindi non mi sono reso conto di questa grande diversità nella pronuncia. Parlo di forzatura poiché è stato un momento di grande cambiamento, anche nell’accettare lavori che non avevo mai pensavo di fare. Invece proprio questo mi ha costretto a fermarmi, e a guardarmi dentro. È stato questo che mi ha permesso di prendere coscienza dei ritmi lenti di questa terra. Non avevo l’automobile quindi, per fare la spesa, dovevo fare un bel po’ di strada a piedi. Alle cinque di pomeriggio era già tutto chiuso. In inverno il sole sorge verso alle nove del mattino e tramonta verso le tre e mezza del pomeriggio ma non si alza molto, praticamente lo vedi solo all’orizzonte. In primavera e parte dell’estate sorge alle tre del mattino e tramonta dopo le undici di sera. Ecco, è stato osservando tutto questo, che ho iniziato ad apprezzare questi ritmi lenti. Ho compreso quanto questi ritmi fossero per me più congeniali. Mi facevano sentire bene, e ho capito che era ciò di avevo bisogno.”

“Torniamo un attimo al rapporto con i locali. Come si fa a rompere il ghiaccio?”

“Come ho detto prima, mia moglie mi ha introdotto quindi per me è stato più facile. In ogni caso mi sono reso conto che il loro modo di socializzare passa spesso per l’incontro al pub. Qui ce ne sono molti, e sono molto caratteristici. I pubs sono veri e propri punti di riferimento dove quella freddezza iniziale sembra scivolare via. La popolazione scozzese è culturalmente molto diversa dalla nostra. Ad esempio non hanno una gran cultura culinaria. Hanno giusto un paio di piatti locali, ma difficilmente cucinano. Spesso ricorrono a piatti pronti da scaldare nel microonde. Però vi si trovano ristoranti con le cucine tipiche provenienti da tutte le parti del mondo. Quindi ho apprezzato molto anche questa possibilità di sperimentare cibi di altre culture.”

“Quando ti sei reso conto che il tuo inglese è migliorato cosa hai fatto?”

“Ho cercato un lavoro che mi fosse più congeniale. In Italia ho lavorato come progettista nel settore edile, ma qui avrei dovuto prendere ulteriori titoli per poter esercitare questo mestiere. Cosi mentre decidevo cosa fare, ho applicato per un lavoro presso un importante studio di architettura di Edimburgo. Mi fu assegnato il ruolo di grafico tridimensionale, per il quale avevo competenze acquisite per passione da autodidatta. Ancor oggi lavoro presso lo stesso studio, ormai sono quasi 10 anni, e mi trovo molto bene.”

“Tu lavori a Edimburgo, quindi la vivi nelle ore più frenetiche. Cosa ci puoi dire di questa città e del resto della Scozia”

“Edimburgo è una citta molto affascinante, è immersa nella natura perché ci sono molti parchi, c’è il mare e la zona collinare. Ma è anche una citta estremamente fruibile e ben collegata. Si gira tranquillamente con i mezzi pubblici, il wi-fi è presente ovunque, si può pagare tutto con carta. Servizi che si trovano anche nei paesi delle selvagge Highlands. Il Nord e il Sud della Scozia sono profondamente diversi dal punto di vista paesaggistico. Il Nord è composto prevalentemente da una natura selvaggia ed è poco abitato, Il Sud è più abitato, tuttavia riesce a mantenere un’impronta selvaggia. Si percepisce molto il fatto che il centro abitato è immerso completamente nella natura.”

“In tutti questi anni ti sarà capitato di gestire situazioni difficoltose, che richiedessero l’intervento delle autorità. Ce ne puoi parlare?”

“Si, ad esempio durante la ristrutturazione di una casa che avevo acquistato, ho avuto problemi con la consegna dei sanitari, che non sono mai arrivati. Ho quindi dovuto fare causa al negoziante. La procedura è stata molto semplice perché, al di sotto di una certa cifra, non è necessario un intermediario. Pertanto ho compilato l’istanza personalmente, l’ho presentata in Tribunale ed ho vinto. Anche quando ho divorziato da mia moglie la pratica è stata molto semplice. In questo caso abbiamo compilato una richiesta presso la struttura della Sherif Court, senza necessita di intermediari. È stato necessario allegare alcuni documenti e pagare la quota prescritta. L’esito è arrivato successivamente via posta. Queste esperienze mi hanno permesso di apprezzare il fatto che qui la legislazione è veramente molto chiara, talmente comprensibile che per la maggior parte dei contenziosi non è necessario un intermediario per poterlo gestire. Il linguaggio è semplice, e altrettanto semplice è navigare nel sito governativo.”

“Come è la tua vita oggi?”

“Molto tranquilla, vivo ancora nel Fife dove la costa è molto selvaggia e mi da molta carica. Sono fidanzato con una donna del Bangladesh. È un architetto, pertanto riesco a condividere con lei anche la passione per la professione”

“Qualcosa di tipicamente italiano che ti manca?”

“Il caffè! (sorride) Ho faticato molto per adattarmi al caffè britannico, l’espresso italiano mi manca davvero molto!”

“Grazie Cristiano per aver condiviso queste esperienze. Ti lascio con un’ultima domanda. Se dico Scozia cosa ti viene in mente?”

“La pace. Che può essere trasferita in una immagine del mare, o delle pecore al pascolo.”

“E mare sia, in un momento di pace durante la lunga e profonda bassa marea che caratterizza queste coste.”

 (Nella foto sotto: costa orientale della Scozia vista dal treno. Contea del Fife, lungomare di Kinghorn)

 

 

Redazione

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