Scavi archeologici clandestini, arresti e perquisizioni in 5 regioni

Scavi archeologici clandestini, arresti e perquisizioni in 5 regioni
I Carabinieri hanno recuperato lo "scudo di Garibaldi", dono del popolo siciliano in segno di affetto e riconoscenza, dopo lo sbarco in Marsala, Roma, 19 dicembre 2019. Lo scudo fu donato da Garibaldi alla città di Roma, che lo custodì nel Museo Capitolino, per poi essere trasferito presso il Museo Nazionale del Risorgimento nel Palazzo del Vittoriano. Non è ancora chiaro come possa essere sparito dal Museo Nazionale del Risorgimento per essere recentemente localizzato presso l'abitazione di un architetto romano. Il ritrovamento è frutto del lavoro dei Carabinieri del Reparto Operativo Tutela Patrimonio Culturale e della Stazione di Roma Gianicolense. ANSA/ CARABINIERI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

TRANI (ITALPRESS) – Blitz dei carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale che – in collaborazione con il Ros di Roma, i militari dei Comandi dell’Arma territorialmente competenti e lo Squadrone eliportato “Cacciatori Puglia” – hanno eseguito in Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio e Puglia 21 provvedimenti restrittivi e decine di perquisizioni: nel mirino persone appartenenti “ad uno strutturato sodalizio” ritenuto autore di numerosi scavi clandestini, ricettazione e illecita commercializzazione, in ambito nazionale e internazionale, di importantissimi reperti archeologici, di valore storico culturale inestimabile e commerciale ingente.L’operazione, coordinata dalla Procura di Trani (BAT) e svolta dai carabinieri dell’Arte di Bari, ha complessivamente impegnato più di 300 militari dell’Arma. L’ordinanza costituisce il risultato dell’indagine “Canusium”,condotta dal Nucleo TPC di Bari, avviata nel 2022 a seguitodell’individuazione, nell’agro di Canosa, di diversi scaviclandestini. L’inchiesta, sviluppata e ampliata, anche sul pianointernazionale, a partire dallo scorso autunno, supportata daattività tecniche, dinamiche e telematiche, ha consentito “diindividuare un’organizzazione criminale composta dal classicorepertorio strutturato di soggetti che compongono la filieratipica del fenomeno delinquenziale in danno dei beni culturali estrutturata nel modo seguente: tombaroli, ricettatori di zona (1°livello) e areali (2° livello), nonchè da trafficantiinternazionali”.Il sodalizio, con basi operative nella provincia di BAT, condiramazioni in Campania, Lazio e il resto della Puglia, avevaavviato “un fiorente canale commerciale di monete archeologicheche, frutto di scavi clandestini eseguiti in Puglia e Campania,venivano poi cedute dai vari ricettatori ai diversi trafficantiinternazionali, i quali provvedevano a immetterle sul mercatoillecito globale, attraverso Case d’asta estere”.
– foto tratta da video Carabinieri TPC –(ITALPRESS).

Redazione Radici

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