Antonov ha ribadito la narrazione di Mosca secondo la quale le stragi di civili imputate da Kiev all’esercito russo, compresa quella di ieri alla stazione ferroviaria di Kramatorsk, non sarebbero altro che delle montature. Il diplomatico ha ribadito la “motivazione putiniana” dell’invasione secondo la quale “L’operazione speciale in Ucraina è il risultato della riluttanza del regime di Kiev a fermare il genocidio dei russi (nel Donbass, ndr) adempiendo ai propri obblighi derivanti dagli impegni internazionali”. Per Antonov, l’intervento armato si è reso necessario “anche per il desiderio degli Stati membri della Nato di utilizzare il territorio di uno Stato vicino per stabilire un punto d’appoggio nella lotta contro la Russia”