‘La bambina che mangiava i comunisti’ di Patrizia Carrano
E’ in libreria “La bambina che mangiava i comunisti” di Patrizia Carrano pubblicato da Vallecchi Firenze. “La piccola protagonista del mio ultimo romanzo, che ha per titolo ‘La bambina che mangiava i comunisti’ – in cui si rovescia il vecchio detto secondo il quale i comunisti divoravano i bambini – si chiama Elisabetta: ha nove anni appena ed approda a Roma con sua madre, diventata una funzionaria della sede centrale del partito comunista, in via delle Botteghe oscure. Elisabetta scoprirà, a seguito della madre, la grande macchina organizzativa del partito”. Così Carrano presenta a 9Colonne il suo nuovo libro. “La bambina – continua la scrittrice – entrerà a Botteghe oscure, osserverà tutte le commissioni che si riuniscono – quella femminile, quella politica, quella organizzativa.
Visiterà tante sezioni e andrà anche a fare, al seguito della mamma, lavoro politico al campo Parioli: un campo di baraccati che era nel centro di Roma, smantellato in occasione delle olimpiadi del 1960 per fare posto al villaggio olimpico”. “Elisabetta – prosegue l’autrice – è una fervente comunista, proprio come la sua mamma, e si sente felice quando sta sotto un vessillo rosso che sventola. Pian piano, con le armi intuitive ma logicissime dell’infanzia, comincia però a pensare che questo smalto rosso abbia qualche crepa e che, dunque, ci sia la necessità di capire che cosa non va in questa sbornia politica collettiva, che vedeva il mondo diviso in due blocchi.
La consapevolezza di come vanno le cose arriverà nel 1956, – nel momento in cui Roma viene toccata da una nevicata, rimasta famosissima e cantata persino da Mia Martini – quando Krusciov racconterà le mattanze di Stalin e quando i carri armati sovietici entreranno a Budapest, invadendo l’Ungheria.
Elisabetta – conclude Carrano – comincerà finalmente a capire che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande, dovrà ragionare soltanto con la propria testa”.
IL LIBRO E L’AUTRICE Siamo a Roma, metà anni Cinquanta. Nella capitale, dove i pittori mangiano a credito nelle osterie, le ragazze sognano Cinecittà, e gli intellettuali si interrogano se sia meglio essere fuori o dentro il PCI, approda la piccola Elisabetta, figlia di una comunista bella e irrequieta, decisa a conquistare un posto di rilievo nella grande macchina organizzativa del Partito.
Al seguito della madre entrerà a Botteghe Oscure; mangerà le lasagne rosse alla mensa della CGIL; aspetterà con pazienza che finiscano le riunioni in sezione; incontrerà artisti come Turcato e Mafai, poeti come Cardarelli, ma soprattutto passerà interi pomeriggi a Campo Parioli, fra gli accampati sui terreni destinati al futuro Villaggio Olimpico. La bambina che mangiava i comunisti racconta il Partito con gli occhi innocenti ma inquisitori di una bambina capace di intuire, con le sole armi dell’infanzia, la fine di una collettiva sbornia politica che avverrà nel fatidico 1956, quando la neve imbiancherà Roma, crollerà il mito di Stalin, l’URSS invaderà l’Ungheria, ed Elisabetta compirà dieci anni.
Patrizia Carrano vive a Roma, giovanissima ha lavorato per il settimanale Noi donne, poi ad Amica, Anna, Elle, Max, Panorama e Sette. Per Rai 3 e Rai 1 ha raccontato oltre venti edizioni del Festival del cinema di Venezia. È stata una voce di Radio 2, dove ha narrato le donne del ‘900 in una trasmissione intitolata Amiche mie. Ha scritto una ventina di romanzi, quasi tutti con protagoniste femminili, da Stupro a Baciami Stupido a Illuminata – La storia di Elena Lucrezia Cornaro, prima laureata nel mondo. Ha firmato come unica sceneggiatrice alcune fiction di grande ascolto nel prime time di Rai 1. I suoi libri sono tradotti in cinque lingue.