L’informazione sovversiva

L’informazione sovversiva

di Romina G. Bottino 

Non si può dare una lettura semplicistica e di parte, le cose non sono bianche o nere né i buoni sono tutti da una parte e i cattivi dall’altra… la realtà è molto più complessa di come ci vogliono far credere.

L’Ucraina ha vissuto otto anni di  instabilità e guerra civile perché tale Igor Kolomoyskyi potente uomo d’affari, principale oligarca d’Ucraina, nonché fiduciario degli USA, finanziò, insieme ad altri, dei gruppi paramilitari neonazisti ed ultranazionalisti che nel 2014  hanno realizzato il colpo di stato che ha rovesciato il legittimo governo del Presidente Janukovic.

Zelenzky, giovane attore e comico, nato il 1978, era produttore ed attore di una telenovela dal titolo “Servitore dello Stato ” in cui interpretava l’uomo qualunque che stanco della corruzione politica del proprio paese viene inaspettatamente eletto presidente.

Pare che il potente e ricchissimo Kolomoyskyi, già proprietario della più importante banca ucraina, abbia deciso di trasformare la fiction in realtà  diventando il principale sovvenzionatore della campagna di Zelensky e della sua società Kvartal 95 che ricevette uno strano flusso di finanziamenti pari a 40 milioni di dollari, naturalmente tali finanziamenti sono gestiti attraverso società off-shore con sedi in paradisi fiscali. Quando nel 2019  Zelensky è eletto Presidente subito distribuisce incarichi governativi ai soci della sua società Kvartal 95.

L’oligarca Kolomoysky, padrino e finanziatore di Zelensky  ha grossi interessi economici nel Dombass perciò con il suo esercito privato di organizzazioni neonaziste, in parte inquadrate nell’esercito ucraino, dal 2015 ha sterminato circa 16 mila russofoni nell’indifferenza e nel silenzio della comunità internazionale.

Per questo motivo Zelensky, tra le condizioni della pace, rifiuta le richieste russe di riconoscere le Repubbliche Popolari del Dombass ed è disposto a continuare la guerra con ogni mezzo cercando di coinvolgere la NATO e L’Europa.

Inoltre in base a quanto riportato dal “The Guardian” del 3 ottobre 2021 Zelensky  ha quote azionaria in tre società off-shore,  ha rapporti con diversi oligarchi da cui riceve finanziamenti illeciti ed introiti miliardari ed è coinvolto in prima persona in un giro di armi e soldi ai neonazisti.

In questi ultimi anni la Russia si è sentita sotto attacco perché molti accordi fatti sul caso Ucraina, anche a Kiev quando presenziarono i ministri degli esteri inglese, francese,russo e il presidente Janukovic, sono stati disattesi sia dalla NATO che dagli USA .

Inoltre la NATO ha avuto un comportamento alquanto scorretto perché lo scorso anno è andata a sostenere ben tre  imponenti esercitazioni militari in Ucraina, come se facesse le prove generali per la guerra, ma l’Ucraina non fa parte della NATO quindi queste esercitazioni sono ingiustificate.  Gli americani hanno poi costruito ben trenta laboratori di armi biologiche, del tipo del laboratorio di Wuhan,  lungo il confine russo nonostante le proteste e gli avvertimenti del governo russo.

Ora America e alcuni Stati europei vorrebbero incriminare Putin per crimini contro l’umanità, ma riflettendo sul comportamento illegale e criminale tenuto dagli Stati Uniti nei confronti dell’Iraq che venne impunemente attaccato e devastato perché Busch pensava che il paese del Medio Oriente avesse armi chimico-batteriologiche, balza agli occhi come nessuno incriminò o pensò di denunciare l’America al tribunale penale internazionale dall’Aia per crimini verso quel popolo o verso il popolo Siriano, Libico e tanti altri  nella cui politica interna l’America entrò a gamba tesa senza averne alcun diritto o mandato. Insomma i Paesi membri dell’ONU sono 193, ma  il peso dell’America è differente rispetto agli altri Stati, anzi si è quasi sempre mossa non rispettando le leggi dell’Onu eppure nessuno le ha mai imposto sanzioni o ha intentato processi internazionali ai suoi Presidenti.

Le sanzioni a Putin, iniziate nel 2014 con la questione della Crimea,  sono implicitamente dirette a provocare una sorta di crisi interna al governo russo e quindi la sua fine, sono un atto ostile, ma  le sanzioni paradossalmente rafforzano lo Stato, lo insegna la storia, perchè sono sentite dalla società russa come una umiliazione inflitta al popolo russo e  finiscono per rafforzare il legame della gente con Putin.

In questa crisi l’UE sta dimostrando la sua incapacità a gestire la situazione in modo autonomo rispetto all’America, è evidente che non ha statisti capaci di portare avanti gli interessi europei che non coincidono   assolutamente con quelli americani. L’UE è gestita da burocrati che portano avanti non tanto gli interessi dei cittadini europei, ma dei grandi gruppi della globalizzazione e delle banche e si sa che le banche si arricchiscono con la guerra.

Se l’UE avesse avuto politici all’altezza non avrebbe mai approvato sanzioni economiche che le si ritorcono contro, non avrebbe mai permesso una guerra in casa propria perché l’UE è  stata istituita per mantenere la pace nel Continente, avrebbe cercato semmai di ripristinare in tutti i modi la pace  e di portare avanti una politica che inglobasse anche la Russia nell’Unione Europea perché la Russia è Europa. Ma gli attori della politica occidentale sono solo gli Stati Uniti che certamente non vogliono una UE forte e applicano l’antica massima del “dividi et impera”, il ruolo del vecchio Continente è sempre più marginale non solo a livello politico ma anche  culturale, economico,  e demografico.

Redazione

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