Cresce la pirateria nel mondo dei libri: un danno al Paese per 1,88 miliardi

Cresce la pirateria nel mondo dei libri: un danno al Paese per 1,88 miliardi

Di Alessandro Melia

“Il lavoro creativo e tutta l’industria che lo realizza ha un valore assoluto che merita di non essere svilito”, ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini

Durante la pandemia è cresciuto in Italia il fenomeno della pirateria di libri a stampa, ebook e audiolibri. Nel 2021 si sono infatti compiuti 322mila atti di pirateria al giorno, in crescita del 5% rispetto al 2019. Il danno per il sistema Paese è di 1,88 miliardi di fatturato e un mancato gettito fiscale di 322 milioni di euro. E’ quanto emerge dalla seconda analisi commissionata dall’Associazione Italiana Editori (Aie) all’istituto di ricerca Ipsos, presentata al ministero della Cultura, alla presenza del presidente di Aie, Ricardo Franco Levi, del presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Giuseppe Moles.

La pirateria priva il mondo del libro di 771 milioni di euro di fatturato, pari al 31% del valore complessivo del mercato al netto di editoria scolastica ed export. Secondo la ricerca presentata da Nando Pagnoncelli, la filiera del libro perde 5.400 posti di lavoro, che diventano 13.100 con l’indotto. Il fenomeno coinvolge più di un italiano su tre sopra i 15 anni (il 35%), il 56% dei professionisti (avvocati, notai, commercialisti, ingegneri, architetti e altri) e l’81% degli studenti universitari.

Ad essere danneggiati sono tutti i settori del mondo editoriale: le vendite perse nel settore della varia (fiction e saggistica) sono pari a 36 milioni di copie l’anno (stampa e digitale), per un mancato fatturato di 423 milioni di euro. Le copie (stampa e digitale) perse nel settore universitario sono 6 milioni, pari a un fatturato di 230 milioni di euro; quelle nel settore professionale – libri a stampa, digitali e banche dati – sono pari a 2,8 milioni di copie, con una perdita a valore di 118 milioni di euro.

Secondo la ricerca, gli italiani sono consapevoli che piratare libri, ebook, banche dati è illecito e illegale, anche se un po’ meno di due anni fa: risponde affermativamente l’82% (erano l’84%). Malgrado questo sempre più persone ritengono poco o per nulla probabile che gli illeciti vengano scoperti e puniti (il 68%, erano il 66%), mentre lo considerano un comportamento poco o per niente grave il 39% (dato invariato rispetto a due anni fa). Il 23% (circa 1 su 5) ha scaricato illegalmente libri digitali o audiolibri e il 17% li ha ricevuti da amici e familiari, il 7% ha ricevuto da amici e familiari libri fotocopiati, il 6% ha utilizzato chiavi di accesso non sue per accedere a ebook e audiolibri in abbonamento, il 5% ha acquistato libri fotocopiati.

CHI SONO I PIRATI – Oltre un italiano su tre ha compiuto almeno un atto di pirateria editoriale nell’ultimo anno. Nello specifico, il 23% ha scaricato gratuitamente almeno una volta un ebook o audiolibro da siti o fonti illegali su Internet, il 17% ha ricevuto da amici/familiari almeno un ebook, il 7% ha ricevuto da amici/conoscenti almeno un libro fotocopiato, il 6% ha ricevuto da amici un abbonamento o codici di accesso per usufruire di ebook e audiolibri, il 5% ha acquistato almeno un libro fotocopiato. Ha compiuto nell’anno almeno un atto di pirateria l’81% degli studenti universitari. Mediamente, ognuno di questi utenti ha piratato oltre 10 testi (10,6). Prendendo invece in considerazione l’universo dei liberi professionisti (avvocati, notai, commercialisti, ingegneri, architetti e altri), il 56% di costoro ha compiuto almeno un atto di pirateria nell’ultimo anno, con una media di 9,3 atti ciascuno.

FRANCESCHINI: “SENSIBILIZZARE CONTRO PIRATERIA MONDO LIBRI”

“La piena consapevolezza dei danni provocati dalla pirateria è importante. È fondamentale sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica al riguardo, perché il lavoro creativo e tutta l’industria che lo realizza ha un valore assoluto che merita di non essere svilito”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, in un messaggio inviato al convegno.

Franceschini ha ricordato che “le misure messe in campo per sostenere il mondo del libro durante la pandemia sono state molte, a cominciare dalla decisione di mantenere aperte le librerie in zona rossa identificandole come luoghi strategici di aggregazione culturale. Si è cominciato poi a lavorare su una legge del libro che, così come avviene per il cinema, attui azioni efficaci nel sostengo dell’intera filiera editoriale. Il testo in discussione prevede, a questo proposito, l’introduzione di interventi in favore dell’editoria, capaci di innescare uno sviluppo virtuoso”.

LEVI (AIE): “ISTITUZIONI SI IMPEGNINO CONTRO PIRATERIA MONDO LIBRO”

“Leggere, ascoltare o addirittura distribuire libri e audiolibri piratati significa contribuire a un fenomeno che toglie risorse economiche e posti di lavoro all’editoria, introiti fiscali allo Stato e che riduce le opportunità per i giovani creativi di poter vivere del loro lavoro grazie ai diritti d’autore. Le persone ne devono essere coscienti, e consapevoli che possono essere chiamate a rispondere per gli atti illeciti che compiono: su questo serve l’impegno delle istituzioni”. Lo ha detto il presidente di Aie, Ricardo Franco Levi, durante il convegno ‘La pirateria nel mondo del libro’.

“La pirateria colpisce tutte le industrie creative italiane, editoria libraria e periodica, tv, cinema, musica- ha sottolineato Levi- e laddove si sono avviate efficaci campagne di contrasto, come sugli abbonamenti alle tv a pagamento, i risultati iniziano a farsi vedere”.

RIFFESER MONTI (FIEG): “DA PIRATERIA 250 MLN PERDITE ANNO PER GIORNALI”

“Il rafforzamento dei poteri dell’Agcom in materia, sia sotto il profilo sanzionatorio sia sotto il profilo procedurale, va inteso quale indispensabile completamento della disciplina di riferimento ed è di fondamentale importanza per l’industria dell’editoria giornalistica, soprattutto in considerazione delle ingenti perdite subite dalle imprese editoriali a causa della proliferazione di canali, chat e siti dedicati alla diffusione non autorizzata di testate giornalistiche. Perdite stimate, da un’analisi molto conservativa effettuata dagli uffici di Fieg nell’aprile 2020, in circa 250 milioni di euro l’anno”. Lo ha detto il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, intervenendo al convegno organizzato al ministero della Cultura.

“Anche le diverse proposte di legge attualmente in discussione testimoniano la consapevolezza ormai diffusa dell’esigenza di intervenire- ha aggiunto Riffeser Monti- al fine di prevenire e, laddove necessario, reprimere la diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore mediante le reti di comunicazione elettronica, oltre che di garantirne la giusta remunerazione”.

Redazione Radici

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