Vertice Versailles: l’Ucraina appartiene alla nostra famiglia europea
“L’aggressione militare non provocata e ingiustificata della Russia nei confronti dell’Ucraina – si legge nella dichiarazione – viola palesemente il diritto internazionale e i principi della Carta delle Nazioni Unite, compromette la sicurezza e la stabilità mondiali ed europee e sta causando sofferenze indicibili alla popolazione ucraina. La responsabilità di questa guerra di aggressione ricade interamente sulla Russia e sulla Bielorussia, sua complice, e i responsabili saranno chiamati a rispondere dei loro crimini, anche per gli attacchi indiscriminati contro civili e beni di carattere civile. A tal proposito accogliamo con favore la decisione del procuratore della Corte penale internazionale di avviare un’indagine”.
“Chiediamo che siano immediatamente garantite la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari ucraini con l’assistenza dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica”, proseguono i capi di stato e di governo. “Esigiamo che la Russia cessi le sue azioni militari e ritiri tutte le forze e le attrezzature militari dall’intero territorio dell’Ucraina, immediatamente e senza condizioni, e che rispetti pienamente l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale”.
Nella dichiarazione si “elogia il popolo dell’Ucraina per il suo coraggio nel difendere il proprio paese e i nostri valori condivisi della libertà e della democrazia. Non lo lasceremo solo.
L’UE e i suoi Stati membri continueranno a fornire, in modo coordinato, sostegno politico, finanziario, materiale e umanitario. Siamo decisi a fornire sostegno alla ricostruzione di un’Ucraina democratica una volta che sarà cessato il violento attacco russo. Siamo determinati ad aumentare in misura ancora maggiore la nostra pressione sulla Russia e sulla Bielorussia. Abbiamo adottato sanzioni significative e rimaniamo pronti a procedere rapidamente con ulteriori sanzioni”.
Ai rifugiati, 2.504.893 di persone secondo i dati aggiornati ad oggi, 11 marzo, dall’Unhcr, l’Ue “offre protezione temporanea”.
“Plaudiamo ai paesi europei, in particolare quelli che confinano con l’Ucraina, per l’immensa solidarietà di cui danno prova nell’accogliere i rifugiati di guerra ucraini. L’UE e i suoi Stati membri – si sottolinea – continueranno a dar prova di solidarietà e a fornire sostegno umanitario, medico e finanziario a tutti i rifugiati e ai paesi che li ospitano. Chiediamo che senza indugio siano messi a disposizione fondi mediante una rapida adozione della proposta relativa all’azione di coesione a favore dei rifugiati in Europa (CARE) e mediante ReactEU.
Esortiamo la Russia a rispettare pienamente gli obblighi che le incombono in virtù del diritto internazionale umanitario. La Russia deve garantire l’accesso sicuro e senza restrizioni dell’aiuto umanitario alle vittime e agli sfollati interni in Ucraina e consentire un passaggio sicuro ai civili che vogliono andare via”.
Quanto alla richiesta di adesione all’Ue dell’Ucraina, “il Consiglio europeo ha riconosciuto le aspirazioni europee e la scelta europea dell’Ucraina, come indicato nell’accordo di associazione. Il 28 febbraio 2022 il presidente dell’Ucraina, esercitando il diritto del suo paese di scegliere il proprio destino, ha presentato la domanda di adesione dell’Ucraina all’Unione europea. Il Consiglio ha agito con rapidità e invitato la Commissione a presentare il suo parere su tale candidatura conformemente alle pertinenti disposizioni dei trattati”. Nell’attesa di questo parere, “rafforzeremo ulteriormente e senza indugio i nostri legami e approfondiremo il nostro partenariato per sostenere l’Ucraina nel perseguimento del suo percorso europeo”.
“L’Ucraina appartiene alla nostra famiglia europea”, concludono i capi di stato e di governo, ricordando, infine, che il Consiglio ha invitato la Commissione a presentare i suoi pareri sulle candidature della Repubblica di Moldova e della Georgia.