È morta Monica Vitti: icona del cinema italiano

È morta Monica Vitti: icona del cinema italiano

 Una delle più grandi attrici di sempre. Italiana. Talento e duttilità uniche. Carisma naturale. Monica Vitti è morta ieri , 2 febbraio, all’età di 90 anni.
A darne notizia è stato , tramite un tweet, Walter Veltroni, spiegando la volontà di diffusione della notizia di Roberto Russo, compagno della grande artista italiana in tutti questi anni.

Un’attrice, un’icona del cinema italiano. Monica Vitti era assente dalle scene dal 2001, quando fu ricevuta al Quirinale per i David di Donatello. Vera e propria musa di Michelangelo Antonioni, regina della commedia all’italiana al fianco di Alberto Sordi, nelle commedie di Mario Monicelli e conosciuta in ogni angolo del mondo.
L’Italia della cultura e non solo, in queste ore sta dando l’addio alla celebre attrice nata a Roma il 3 novembre del 1931. “Addio a Monica Vitti, addio alla regina del cinema italiano.

Scompare una grande artista e una grande italiana, ha scritto il Ministro della Cultura, Dario Franceschini. Anche il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha espresso il suo profondo cordoglio per la morte di Monica Vitti: “attrice di grande ironia e di straordinario talento, ha conquistato generazioni di italiani con il suo spirito, la sua bravura, la sua bellezza. Ha dato lustro al cinema italiano nel mondo. Al marito Roberto Russo e a tutti i suoi cari, le condoglianze del Governo”.

Anche un’altra icona del cinema italiano, Sofia Loren, ha espresso il suo dolore per la scomparsa della collega: “Sono dispiaciuta, molto addolorata, Vitti era una grande attrice”.

All’anagrafe, l’attrice straordinariamente amata anche dagli italiani nel mondo, Maria Luisa Ceciarelli, dopo il diploma all’accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, a metà anni ’50 ha assunto il nome d’arte (troncando il cognome della madre, Vittiglia) che l’ha resa celebre nel mondo, issandola a simbolo della recitazione del grande cinema nostrano. Voce roca, fascino magnetico, presenza che toglieva il respiro, la Vitti ha interpretato con il suo immenso talento ruoli drammatici, specie grazie al sodalizio professionale con Michelangelo Antonioni e il suo cinema dell’incomunicabilità (“Deserto Rosso” e “La Notte” tra le altre pellicole), ma anche ruoli comici, dimostrando la sua duttilità performativa.

È con Mario Monicelli che infine regala perle di recitazione storiche, come ne “La Ragazza con la pistola”, o con Luciano Salce ne “L’Anatra all’Arancia”, o con Ettore Scola nel “Dramma della Gelosia”. E poi ancora con registi internazionali, “La Pacifista” di Miklos Jancso, “Il Fantasma della libertà” di Luis Bunuel, “Ragione di Stato” di André Cayatte. Ma la filmografia potrebbe continuare a lungo, fino a “Scandalo segreto”, scritto, diretto e interpretato direttamente a lei, nella sua ultima apparizione sul grande schermo, nel 1990.

Poi una lunga malattia, che l’ha portata fino alla morte di oggi. Ma di lei resteranno le immagini – di dramma e di risate – che hanno segnato la grandiosità del cinema italiano dal dopoguerra in poi, di cui lei è stata una delle più gloriose interpreti. 

Redazione Radici

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