Su Venere gli “occhi” delle sonde BepiColombo e Solar Orbiter
Gli “occhi” attenti di due diverse sonde, BepiColombo e Solar Orbiter, saranno puntati verso la superficie di Venere nell’arco di sole 33 ore, durante i loro sorvoli ravvicinati del pianeta.
BepiColombo – il cui nome è un tributo al matematico, fisico, astronomo e ingegnere padovano Giuseppe Colombo – è una missione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) in collaborazione con la Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA). È mirata all’osservazione del pianeta Mercurio e dell’ambiente che lo circonda.
È una delle missioni di esplorazione interplanetaria più ambiziose mai programmate dall’ESA. Solar Orbiter è stata sviluppata congiuntamente dall’ESA e dalla NASA. Consentirà, per la prima volta, di studiare il Sole da una distanza di 0,28 UA – 1 UA è la distanza media Terra–Sole – e di osservarne le regioni polari da un’orbita al di fuori del piano dell’eclittica, il piano orbitale del Sistema Solare.
Questi sorvoli, chiamati anche flyby, servono a far acquisire velocità alle sonde prima di dirigersi verso i lori obiettivi: il pianeta Mercurio per BepiColombo e i poli del Sole per la Solar Orbiter. A bordo delle due sonde spaziale c’è molta scienza italiana che, grazie all’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), è riuscita a imbarcare complessivamente 7 strumenti scientifici: 4 su BepiColombo e 3 su Solar Orbiter.
Per la prima volta sarà possibile fare un’osservazione simultanea di un pianeta da parte di due diverse sonde che si troveranno in differenti posizioni e avranno a bordo strumentazione diversa: un’occasione unica per la comunità scientifica internazionale. Passaggi radenti che arrivano poche settimane dopo l’annuncio della NASA e dell’ESA di inviare alla fine di questo decennio tre diverse sonde verso il “pianeta gemello della Terra”: Veritas e DaVinci+ per gli Stati Uniti e EnVision per l’Europa; con l’obiettivo di studiarlo nei minimi particolari e svelarne i molti segreti. AGI
