Le ali gialle e verdi

Le ali gialle e verdi


a cura di Rossella Cerniglia

Voglio dedicarvi oggi,  cari amici,  alcuni  versi  di  uno  straordinario poeta  greco,          Konstandìnos Kavafis, nato ad Alessandria d'Egitto nel 1863, e  ritenuto ormai uno degli esponenti di spicco della poesia novecentesca.

La maggior parte dei suoi versi – pubblicati postumi – ottennero ampio e immediato successo, e la sua opera si annovera oggi tra le più alte e vitali manifestazioni della letteratura neoellenica.


In essa, le antiche memorie che la civiltà classica aveva custodito si mescolano alle pulsioni della contemporaneità, e la limpida grazia dell’arte alessandrina si innesta nel canto appassionato del poeta che ne ha assorbito interamente l’anima.


Nessun richiamo retorico, nessun artifizio calligrafico, ma il nitore e l’eleganza della grecità alessandrina più risplendente e pura, questo testimoniano i suoi versi, un patrimonio spirituale che è di arte e di vita, dove modernità e attualità si intrecciano e fondono alle forme sublimi dell’arte greca più consapevole e matura.


Nei suoi versi l’antica Alessandria rivive nella presente, nelle atmosfere levantine dei suoi ritrovi, dei suoi caffè, dei vicoli e delle taverne del porto, dove la vita e l’arte del poeta si immergono all’unisono, dove nascono i fugaci appassionati incontri omoerotici con i giovani corpi, tutti di una bellezza efebica e sensuale. Corpi realmente amati o solo vagheggiati nel desiderio e nel ricordo.


Tuttavia, non di erotismo è intrisa nell’intimo la poesia kavafisiana, ma di un sentimento ebbro, che travalica ciò che è fisico e ciò che è materia, per un valore arduo e inestinguibile, – un indubbio portato della grecità classica ed ellenistica – l’anelito assoluto alla perfezione che si incarna nella forma e si esprime nelle note supreme di una bellezza e giovinezza universali ed eterne.

Desideri


Come splendidi corpi di morti non colti da vecchiaia
racchiusi, tra le lacrime, in fulgidi mausolei,
adorni di rose il capo, di gelsomini i piedi –
così appaiono i desideri ormai svaniti
che nessuno esaudì: neppure uno che avesse
una notte di voluttà o un’alba luminosa.
*
All’ingresso del caffè
Qualche parola detta là accanto a me
mi attirò l’attenzione verso l’ingresso del caffè.
E vidi lo splendido corpo come se
l’avesse fatto Eros nella sua prova suprema:
plasmando deliziosamente le membra armoniose,
esaltando la corporatura scultorea,
modellando il volto con commozione
e lasciando con il semplice tocco delle sue mani
una sensazione arcana sulla fronte, sugli occhi e sulle labbra.

*
Ritorna


Ritorna spesso e prendimi,
amata sensazione ritorna e prendimi –
quando si ridesta la memoria del corpo
e l’antico desiderio di nuovo si versa nel sangue:
quando le labbra e la pelle ricordano,
e le mani come se ancora toccassero.

Ritorna spesso e prendimi, la notte,
quando le labbra e la pelle ricordano…

*
Una notte


La camera era squallida e triviale,
nascosta sopra la bettola equivoca.
Dalla finestra si scorgeva il viottolo
lurido e stretto. Dal basso saliva
il vociare di operai
che facevano baldoria giocando a carte.

E là, sul sordido, misero giaciglio
ebbi il corpo dell’amore, ebbi le labbra
voluttuose e rosate dell’ebbrezza –
le labbra rosate di tale ebbrezza che mi sento ancora,
adesso che scrivo – e sono passati tanti anni –
inebriare nella mia casa deserta.

*
La città

Hai detto: “Per altre terre andrò, per altro mare.
Altra città, più amabile di questa, dove
ogni mio sforzo è votato al fallimento,
dove il mio cuore come un morto sta sepolto,
ci sarà pure. Fino a quando patirò questa mia inerzia?
Dei lunghi anni, se mi guardo attorno,
della mia vita consumata qui, non vedo
che nere macerie e solitudine e rovina”.

Non troverai altro luogo non troverai altro mare.
La città ti verrà dietro. Andrai vagando
per le stesse strade. Invecchierai nello stesso quartiere.
Imbiancherai in queste stesse case. Sempre
farai capo a questa città. Altrove, non sperare,
non c’è nave non c’è strada per te.
Perché sciupando la tua vita in questo angolo discreto
tu l’hai sciupata su tutta la terra.

Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.