Caccia ai truffatori all’epoca del covid

Caccia ai truffatori all’epoca del covid
Di Alberto De Filippis  & Euronews  

Diritti d’autore  ERIC PIERMONT/AFP

OLAF, l’ufficio antifrode dell’UE ha dovuto affrontare una nuova sfida nel 2020: oltre a combattere le frodi tradizionali relative ai fondi europei e alla criminalità transfrontaliera, ha dovuto agire contro i truffatori che cercavano di trarre vantaggio dalla pandemia. L’agenzia ha identificato oltre 1.000 imprese sospette ed ha contribuito al sequestro di milioni di articoli contraffatti: mascherine, disinfettanti per le mani e kit di test, molti dei quali pericolosi per la salute.

Così Ville Itälä, direttore OLAF: “Era all’inizio della pandemia: le offerte di mascherine contraffatte, abbiamo avuto molti problemi in molti Stati membri: avevano immediatamente bisogno di molte maschere e non le avevano. E quelle che hanno ottenuto erano contraffatto, non erano vere, erano prodotti scadenti, molto brutti”.

L’OLAF ha chiuso oltre 200 indagini e ha raccomandato il recupero di 293 milioni di euro di fondi pubblici. L’agenzia normalmente tace sulle loro indagini, ma a febbraio sono diventate pubbliche per avvertire gli Stati membri di una grande truffa sui vaccini. Nel momento in cui l’UE deve affrontare una grave carenza, i criminali hanno preso contatti con 16 Stati membri, senza successo.

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Quest’anno l’agenzia deve affrontare un altro compito: con l’avvio del lancio dei fondi di recupero dell’UE, l’OLAF vuole un maggiore coordinamento con gli Stati membri e la nuova Procura europea per combattere i truffatori disposti ad accaparrarsi illecitamente i fondi pubblici.

Redazione Radici

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