Olof Palme: ” il politico del modello svedese”

Olof Palme: ” il politico del modello svedese”

di Annalisa Spinelli

Il 28 febbraio 1986 moriva  assassinato in Sveavägen, a Stoccolma, Olof Palme. Fatalità, vivo nella stessa strada sebbene molto più lontano.

La prima volta che “ho conosciuto” Olof Palme, ero al corso di SFI( svenska för invandrare), cioè un corso di lingua svedese per immigrati, proprio quello che sono io, un’immigrata. Nel giro di un mese ero riuscita a superare il primo livello e passare a quello successivo ( dove però per una serie di ragioni mi sarei attardata molto, troppo per come sono fatta io). In questo livello ti fanno studiare non solo grammatica, ma altresì ti immergono nella lingua fino al collo con una serie di filmati che ti dovrebbero aiutare per l’ascolto della stessa, tra questi mi era capitato un lungo filmato su Palme. Non ne avevo mai sentito parlare, ammetto la mia ignoranza, eppure avevo anche studiato all’università esami di relazioni internazionali.  Ma mai un accenno a Palme.
Subito dopo i primi secondi di quel filmato, i miei occhi guardavano avidi lo scorrere delle immagini ( dato che per la comprensione avrei impiegato ancora un bel pò) e mi chiedevo com’era possibile che fino a quel momento non ne avessi avuto conoscenza. Un uomo non comune, un politico straordinario, un primo ministro  assolutamente unico.Ero completamente conquistata da quell’uomo!

Dal mio punto di vista, Olof Palme sta alla Svezia come De Gasperi all’Italia. È stato lui il fautore, “l’architetto” della socialdemocrazia e dello stato sociale svedese. Se Il “modello svedese” è cosí apprezzato tanto da volerlo esportare o comunque citarlo ad esempio in tutto il mondo, lo si deve soprattutto a Olof Palme!

Palme è stato un uomo e un politico eccezionale, tra le molte cose era in prima linea nella lotta dei diritti civili e della decolonizzazione dell’Africa. E forse proprio questa lotta sembra possa essere una delle ipotesi della sua morte, ma iniziamo dal principio.


” Palme nasce a Stoccolma da una famiglia di origini baltiche, di condizione medio-alta e ideologia conservatrice. Frequentando l’Università di Stoccolma aderisce all’associazione degli studenti socialdemocratici. Laureatosi nel 1951, Palme diviene presto, grazie alla personalità carismatica unita alla sua carica umana, presidente dell’Unione degli Studenti Svedesi, associazione legata al Partito socialdemocratico svedese. Il giovane Olof Palme, notato dal primo ministro Tage Erlander, divenne suo segretario, e nel 1961, capo della divisione di gabinetto”.
Da quel momento in poi la sua carriera politica sarà in ascesa fino a farlo diventare primo ministro della Svezia nel 1969, ma di quegli anni è anche il diritto d’asilo che egli concede a tanti giovani americani renitenti alla leva, in quanto contrari alla guerra in Vietnam,  e questo rende più difficili le relazioni con gli Stati Uniti.


Il suo modo di fare politica fu sempre dedicato ai tradizionali valori della filosofia socialdemocratica, in quanto profuse tutte le sue energie nel rafforzare sempre di piú l’identità democratica del paese. Cosí si interessó delle questioni riguardanti la disoccupazione e le leggi concernenti il lavoro. Infatti, sotto la sua guida videro la luce una serie di riforme che potenzieranno i diritti dei lavoratori dove ve ne era piú bisogno. Ma Palme condusse una vita politica coraggiosa anche in campo internazionale, dichiarandosi apertamente contro la guerra In Vietnam, come già detto, e contro l’Apartheid in SudAfrica, e contro la proliferazione delle armi nucleari, solo per citare alcuni esempi.


Il 28 febbraio del 1986, Palme stava tornando a casa insieme alla moglie, dopo che i due erano stati al cinema, erano a piedi  e  senza scorta, come è comune qui al Nord. Poco prima di mezzanotte un uomo arrivò alle spalle della coppia e sparò due colpi. Il primo ferì Palme alla schiena, il secondo colpì di striscio sua moglie. Nel luogo  esatto in cui fu sparato si trova una targa commemorativa che pochi giorni fa è stata sommersa di tanti fiori , cosa che periodicamente mi commuove sempre.

La cosa più triste, al di là del suo barbaro assassinio, è che non si è fatto mai luce su di esso e non si è mai trovato chi lo abbia sparato. Infatti, dopo l’arresto di un tossicodipendente identificato anche dalla moglie, e poi condannato, nei gradi successivi questi è stato prosciolto per insufficienza di prove e per non aver mai trovato l’arma del delitto.
E intorno alla morte di Palme sono nate una serie di ipotesi, dalla pista all’estremismo politico di stampo neofascista all’omicidio su commissione del governo sudafricano a cui Palme si era opposto perorando la causa dell’African National Congress contro l’apartheid fino al delitto voluto addirittura dagli Stati Uniti. Accanto a queste piste ce n’è anche  addirittura una italiana, che vedrebbe coinvolti i servizi segreti italiani e la P2. Sono tutte ipotesi, ma dal mio punto di vista gli omicidi irrisolti di uomini di tal genere, come Kennedy o Aldo Moro, tanto per citare alcuni esempi non avvengono mai per mano di un balordo, ma sono guidati da mani esperte che rispondono a volontà di tipo politico-economiche ben orientate.


Sono contenta di avervi fatto conoscere un rappresentante  cosí importante della Svezia e vi invito a guardare meglio la sua biografia e le sue azioni politiche che sono molto piú vaste di quello che ho potuto scrivere. Con quest’articolo mi premeva ricordare e farvi conoscere un uomo meritevole non solo per la Svezia, ma per il mondo intero, un esempio di coraggio delle proprie idee portate avanti con decisione contro tutto quello che si ritiene ingiusto.

Annalisa Spinelli corrispondente Progetto Radici -Stoccolma( Svezia)

Redazione@progetto-radici.it

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