“In una lettera all’Avvenire, il leader grillino, ignorando la netta opposizione del governo a nuove elezioni presidenziali, conferma la linea del “non schieramento”.
“Siamo ben consapevoli che il Venezuela sta attraversando un periodo storico complesso e doloroso – scrive Di Maio – Al riguardo, come sa, è mia piena convinzione che il governo italiano debba evitare ogni ingerenza esterna e come ha già fatto rendersi disponibile come mediatore tra le parti per aiutare il Venezuela a tracciare un percorso comune di legittimazione politica che arrivi attraverso nuove elezioni, libere e monitorate da organismi internazionali. Siano i venezuelani a decidere del loro futuro, in modo pacifico e democratico e soprattutto alle urne”.
Di Maio non spiega, senza elezioni a breve termine, i venezuelani possano decidere il “loro futuro in modo pacifico e democratico e soprattutto alle urne”.
Il presidente ad interim del Venezuela, Juan Guaidó, aveva scritto ai vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Chiedeva un incontro a Roma con la sua delegazione. L’obiettivo? Uno scambio di opinioni sulla transizione che si vive in Venezuela. Guaidó, in particolare, vuole spiegare perché è urgente che in Venezuela si possa andare a elezioni democratiche e, soprattutto, trasparenti, in tempi brevi.
La scelta di scrivere una lettera ai vicepremier è stata dettata dalla decisione dell’Italia di bloccare la dichiarazione unanime dell’Unione Europea che riconosce a Guaidó come presidente “ad interim” con l’incarico di traghettare il paese a nuove elezioni. La decisione del governo Conte, che ha sorpreso il Parlamento venezuelano, ha indignato la nostra comunità che ha rivolto un appello a Sergio Mattarella; appello firmato dalle più autorevoli e maggiori associazioni italiane italo-venezuelane.
Il vicepremier Matteo Salvini ha immediatamente risposto alla richiesta e fissato l’incontro per lunedì. Dopo un primo silenzio, il vicepremier Luigi Di Maio, ha manifestato la volontà di non incontrare la delegazione di Guaidó”.