Abruzzo: Smargiassi (m5s) attacca il nuovo presidente del Cram Innaurato

Abruzzo: Smargiassi (m5s) attacca il nuovo presidente del Cram Innaurato

PESCARA – Una gestione “personale” del Cram: questa l’accusa che il consigliere regionale dell’Abruzzo del Movimento 5 Stelle Pietro Smargiassi rivolge al neo presidente del Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo, Innaurato reo di “un comportamento poco incline al confronto con gli altri membri del Consiglio degli Abruzzesi nel Mondo”. “Non è passato certo inosservata la gestione del tutto personale che il neo Presidente Innaurato svolge, dal giorno del suo insediamento (il 10 Agosto), del suo nuovo ruolo all’interno del CRAM”, sostiene Smargiassi. “Ci si chiede cosa ne pensi il consigliere Di Matteo, esautorato dal suo ruolo dalla stessa maggioranza, il quale aveva fatto, onore al merito, del Cram uno strumento di cui vantarsi per partecipazione nelle scelte, coinvolgimento dei suoi componenti e nel corso dei quattro anni trascorsi insieme una partecipazione corale nelle strategie, negli incontri e nei rapporti”. 
“In meno di un mese – continua Smargiassi – il Presidente Innaurato, confuso evidentemente dal susseguirsi di emozioni (prima ritrovatosi consigliere regionale, poi presidente della terza Commissione e infine presidente del Cram) ha più volte ricevuto rappresentanti di associazioni del sud America, del Giappone, partecipato al premio John Fante, tutto rigorosamente nelle segrete stanze e nella più totale “solitudine presidenziale”. Nel caso non fosse stato informato – conclude Smargiassi – i componenti del Cram sono tre più il presidente e i rapporti sono sempre stati di cordialità e collaborazione. Evidentemente le cose sono cambiate, ne prendiamo atto e ci adegueremo a questo nuovo stato di cose in occasione della prima riunione utile, quando si dovranno fare scelte, predisporre preventivi e approvarli. Auguriamo buon lavoro al neopresidente Cram riservandoci il ruolo di forti oppositori anche in questo Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo.” 

Antonio Peragine

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