Veneto- Tre Carabinieri Uccisi in un Esplosione
La Fatale Esplosione in Veneto sembra non Essere Stata di Natura Incidentale.
In Veneto, l’esplosione di un casolare ha ucciso tre carabinieri che stavano cercando di far sgombrare l’edificio. C’è il sospetto che l’esplosione non sia stata accidentale.
| Tragedia nella notte a Castel D’Azzano, in provincia di Verona. Tre carabinieri sono morti e una decina tra militari e agenti di polizia sono rimasti feriti a causa di un’esplosione che ha distrutto un casolare dove le forze dell’ordine erano intervenute per eseguire uno sgombero. All’interno dello stabile, in via San Martino, stando alle prime informazioni sarebbero state presenti tre persone. Due di queste, un uomo e una donna, avrebbero innescato la deflagrazione, anche se al momento la dinamica dell’accaduto è tutta da chiarire. I due, anch’essi feriti, sarebbero stati posti in stato di fermo. L’esplosione ha fatto collassare l’intero casolare, di due piani. Sul posto erano presenti anche i Vigili del fuoco; purtroppo, nonostante il loro immediato intervento, per i tre carabinieri non c’è stato nulla da fare. Interrogato dai microfoni di Rainews24 il vicesindaco di Castel D’Azzano, Antonello Panuccio, ha spiegato che “Nel casolare abitavano tre fratelli. Sembra che avessero da tempo delle bombole depositate”. È probabile che il sottotetto fosse saturo di gas, e l’inchiesta dovrà chiarire se si sia trattato di una dinamica volontaria, volta a provocare l’incidente. “Il tutto è accaduto stanotte alle 3.15 circa”, ha aggiunto Panuccio. Da parte sua il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, su Uno Mattina, ha spiegato che a Castel D’Azzano era in corso un’operazione congiunta di polizia. “Al momento dell’accesso all’appartamento i testimoni raccontano di aver sentito odore di gas e qualche istante dopo c’è stata l’esplosione”, ha spiegato il ministro per il quale “è possibile che qualcuno dall’interno abbia attivato una bombola di gas creando i presupposti per la deflagrazione”. Da quanto si apprende, i feriti nell’esplosione di questa notte sono 13 tra militari e agenti di polizia, 11 dei quali ricoverati in codice rosso, ma non in pericolo di vita. Le vittime sono il Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, il carabiniere Scelto Davide Bernardello e il Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà. Non era la prima volta che le forze dell’ordine erano intervenute per sgomberare l’abitazione: un primo tentativo era stato attuato già nell’ottobre del 2024. Anche in quell’occasione, gli occupanti avevano saturato di gas il casolare inducendo le autorità a rimandare la “liberazione” dello stabile. Questa volta, purtroppo, è finita in tutt’altra maniera. Posti in stato di fermo un uomo e una donna, due fratelli 60enni, mentre un terzo componente della famiglia sarebbe riuscito a fuggire.LA DINAMICA. “E’ una storia che andava avanti da anni. E’ stata un’azione premeditata e volontaria”. Così il procuratore di Verona Raffaele Tito parlando con i giornalisti sul luogo dell’esplosione che poco dopo le tre del mattino ha distrutto un casolare in via San Martino a Castel D’Azzano, nel Veronese. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, a innescare la deflagrazione sarebbe stata Maria Luisa Ramponi, che occupava abusivamente la casa colonica assieme ai fratelli Franco e Dino. Tutti e tre adesso sono stati arrestati. Da anni i Ramponi resistevano allo sfratto e già un anno fa, all’arrivo delle forze dell’ordine, avevano minacciato di far saltare tutto, tanto da indurre le autorità a fare dietro-front. Questa notte purtroppo le cose sono andate diversamente: all’arrivo dei militari e degli agenti i tre hanno aperto la bombola del gas, e la donna ha dato seguito alla minaccia: l’esplosione ha causato il crollo del piano superiore dello stabile. “Un gesto assolutamente folle” ha dichiarato il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Claudio Papagno.(9Colonne) |
A seguito della tragedia, il governatore del Veneto Luca Zaia ha decretato tre giorni di lutto regionale per la morte dei tre carabinieri. Nel frattempo, il Consiglio dei Ministri ha onorato i tre morti con un minuto di silenzio e ha proclamato il lutto nazionale la giornata odierna e quella di domani.
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