Siamo Liberi o Marionette?

Siamo Liberi o Marionette?

Generazioni cresciute per obbedire, non per pensare. Cosa sta accadendo?

I giovani crescono davvero liberi di pensare con la propria testa? Oppure finiscono per seguire alla cieca influencer, mode e pubblicità? Condanniamo il bullismo, la violenza, gli scatti di rabbia nel traffico, nelle relazioni o persino in una riunione di condominio. Ma ci chiediamo mai, come si può prevenire tutto questo?

Le competenze per la vita

Come prevenire non è un’idea nuova: già 30 anni fa l’Organizzazione Mondiale della Sanità e dopo anni di studi in tutto il mondo, aveva individuato 10 abilità semplici. Abilità note come Skills for Life e che tutti dovrebbero imparare per vivere meglio.

Queste competenze aiutano a difendersi dal bullismo, vivere relazioni più sane, gestire conflitti, sopportare il traffico senza esplodere, rispettare un “no” senza sentirsi feriti.

E soprattutto: servono per non diventare schiavi della manipolazione, della pubblicità o degli influencer.

 

Siamo Liberi o Marionette?

Oggi troviamo corsi, libri e workshop sulle “soft skills” che comunque sono una parte delle Skills for Life. Spesso vengono presentati come ricette per avere più successo sul lavoro. In realtà, finiscono per diventare strumenti di marketing: abilità usate per convincerci a comprare qualsiasi cosa.

Ma queste capacità non dovrebbero servire a vendere pupazzetti o viaggi. Non rendono liberi e dovrebbero aiutare a vivere meglio, a diventare cittadini liberi.

 

Perché la scuola non insegna a diventare liberi cittadini?

In Italia, a scuola impariamo matematica, storia, scienze… ma quasi mai le competenze di vita.

Così crescono ragazzi e ragazze capaci di fare esami o usare un computer, ma poco pronti a difendersi da bullismo, discriminazione, social e dalla pressione degli influencer.

Eppure la Costituzione dice chiaramente che ogni cittadino ha diritto a un’istruzione completa. Completa significa anche imparare a rispettare sé stessi e gli altri, a scegliere con la propria testa, a distinguere il giusto dallo sbagliato.

Se la scuola non insegna tutto questo, il diritto all’istruzione non è davvero rispettato.

 

È ora di passare ai fatti

La recente Legge 22/2025 afferma che la scuola deve insegnare queste abilità.

Ora serve la volontà concreta di introdurre nelle classi la materia specifica e il docente specializzato nell’insegnamento.

La collaborazione di genitori, docenti e media è di importanza strategica: c’è bisogno di esempi chiari e positivi, non solo di nozioni astratte.

 

Educare non è un favore, è un diritto. E se non si può pensare con la propria testa non c’è democrazia: c’è solo manipolazione.

 

Cosa possiamo fare?

Non basta indignarsi e parlare, parlare: occorre agire.

Chiediamo insieme che queste competenze diventino materia di studio, alla pari delle altre materie.

Condividi questo messaggio con amici, genitori, insegnanti. Scrivi al Ministro.

Facciamo massa critica: solo uniti possiamo diventare più forti.

Orietta Matteucci

 

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Oggi può aiutare a diventare cittadini più consapevoli, mostrando esempi concreti di come vivere in modo positivo le relazioni affettive, lavorative e sociali. Mostrare perché esistono le regole e perché bisogna rispettarle a partire da quelle del Codice della strada.

Insieme possiamo insegnare la Pace, prima che sia troppo tardi.

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Redazione Radici

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