Oggi siamo in cucina con Nonna Maria

Galdo degli Alburni, dalle colline alla tavola
di Antonio D’Iorio
Cenni storici di Galdo degli Alburni
A sud della città longobarda di Salerno, in una valle dei Monti Alburni sorge un paese dall’aspetto presepiale di nome Galdo. Il nome non deriva da wuol ma da wuad che significa dove confluiscono le acque. Esse infatti accarezzano l’abitato con due rami, creando valloni montani, che successivamente si congiungono in pianura e raggiungono il fiume.
Dai tempi antichi a oggi
I normanni furono gli artefici di questa comunità le cui costruzioni iniziano in collina e proseguono verso la pianura. Questa perla di abitato ha assorbito fin dall’età del ferro tutti gli influssi storici. Nel 1943, durante la piena occupazione tedesca, insieme a Pontecagnano (Salerno), fu la sedi delle forze tedesche, le quali alloggiavano presso la sottostante pianura.
Girando per i vicoletti di Galdo l’escursionista riesce sicuramente a immergersi nelle varie epoche storiche, grazie ad una eccelsa manifattura dell’epoca che e’ impressa sui portali di pietra sotto forma di date.
Una arteria importante nel corso della storia! Questo e’ Galdo, che ha vissuto sempre momenti di economia fiorente grazie alla sua posizione geografica. Oggi affaccia sulla strada nazionale per la Calabria, ma durante l’Impero Romano rappresentava la strada che divideva l’Italia in due, ed era l’unico passaggio per andare da Roma verso il sud del paese.
Tra escursioni e passeggiate
La topografia del luogo vuole che l’abitato sia incastonato tra le colline dove primeggia la macchia mediterranea e quindi l’asparagina. Questa pianta durante il periodo primaverile mette fuori il suo germoglio turgone (asparago selvatico). È il momento spesso colto dagli appassionati di passeggiate ed escursioni per raccogliere questa delizia, portarla a casa e preparare gustosi pietanze.
In cucina con nonna Maria
Oggi ci troviamo in cucina con Nonna Maria, la quale ci svela e insegna una delle tante ricette di questo piccolo paese:
Vermicelli con asparago in salsa bianca:
L’asparago selvatico spezzettato viene lavato, asciugato e posto in una padella dove precedentemente è stato fatto un soffritto di cipolla (possibilmente bianca). Nel frattempo, su una spianatoia, si preparano dei vermicelli che vengono messi a asciugare. In una pentola, l’acqua bolle con sale q.b. Intanto, in un piattino mescoliamo delle uova a cui aggiungiamo un pizzico di pepe. Quando i vermicelli saranno cotti li scoliamo lasciandoli umidi, e li poniamo nella padella con gli asparagi; versiamo sopra il condimento precedentemente preparato e il tutto verrà spadellato, facendo attenzione a mantenere il contenuto umido.
È arrivato il momento di impiattare e, porgendo il piatto, accompagnamolo con un calice di buon vino locale.
Buon appetito!