Modesta e l’arte della sovversione: il ritorno della voce di Goliarda Sapienza

Modesta e l’arte della sovversione: il ritorno della voce di Goliarda Sapienza
Nel cuore del Novecento, tra conventi, palazzi nobiliari e prigioni politiche, si snoda la parabola di Modesta, protagonista de L’arte della gioia, romanzo postumo di Goliarda Sapienza. Una figura che oggi, grazie anche all’adattamento televisivo del 2024 diretto da Valeria Golino e Nicolangelo Gelormini, torna con prepotenza al centro del dibattito culturale.
Modesta è una donna nata nel 1900 nella Sicilia più povera e arcaica, che fin dall’infanzia rivendica con lucidità il diritto alla libertà e alla grandezza. Intelligente, sensuale, determinata, attraversa tutto il Novecento italiano – dagli anni monarchici al fascismo, dal comunismo ai nuovi fermenti culturali – con una sola bussola: la sua idea di gioia. Non edonismo fine a sé stesso, ma desiderio di autodeterminazione, di conoscenza, di potere.
Il romanzo, diviso in quattro parti, è una saga che intreccia la crescita personale di Modesta con gli eventi politici e sociali del secolo scorso. Dalla violenza subita in famiglia al convento, dalla conquista della nobiltà all’impegno politico, dalla maternità non convenzionale all’amore per una donna depressa, ogni pagina sovverte i codici della morale dominante. La scrittura di Sapienza è fluida e tagliente, capace di tenere insieme introspezione psicologica e visione storica.
La genesi del romanzo è lunga e travagliata. Goliarda Sapienza inizia a scriverlo a mano nel 1967, completandolo nel 1976. Ma il testo viene sistematicamente rifiutato dagli editori italiani, considerato troppo immorale e stilisticamente audace. Solo nel 1998, due anni dopo la morte dell’autrice, viene pubblicato integralmente da Stampa Alternativa. Il successo arriverà all’estero: prima in Germania, poi in Francia nel 2005, infine anche in Italia, grazie alle edizioni Einaudi e Mondadori.
La Sicilia è lo sfondo primario: da un piccolo villaggio rurale ai palazzi aristocratici di Catania. Ma l’ambientazione si allarga progressivamente, inglobando l’Italia intera, con incursioni nel mondo delle idee, dei salotti politici, delle carceri e delle case-rifugio. È una Sicilia reale ma anche mentale, simbolo di un sistema che Modesta vuole scardinare.
Il 30 maggio 2024 debutta al cinema l’adattamento televisivo de L’arte della gioia. Una produzione italiana firmata Vision Distribution, diretta da Valeria Golino e Nicolangelo Gelormini, con un cast che include Tecla Insolia, Jasmine Trinca e Valeria Bruni Tedeschi. L’uscita della serie ha riportato il libro al centro delle letture contemporanee, mostrando quanto la figura di Modesta – donna autonoma, desiderante, politica – continui a parlare al presente. Il progetto ha riscosso ampio riconoscimento anche dalla critica, ottenendo tre premi ai David di Donatello 2025: Migliore sceneggiatura non originale (Valeria Golino, Francesca Marciano, Valia Santella, Luca Infascelli, Stefano Sardo), Migliore attrice protagonista (Tecla Insolia) e Migliore attrice non protagonista (Valeria Bruni Tedeschi).
Goliarda Sapienza, attrice e scrittrice nata a Catania nel 1924, ha lasciato con L’arte della gioia un’opera monumentale e fuori dagli schemi. Riscoperta troppo tardi, oggi è considerata una delle voci più originali e coraggiose della narrativa italiana del Novecento. Modesta, con la sua complessità e il suo rifiuto delle convenzioni, è una figura che scuote e affascina, ricordando che la libertà, come la gioia, è spesso un atto di insubordinazione.
Emiliano Piemonte 

Redazione

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