La poesia nella società odierna

La poesia tra i giovani oggi
Sono in continuo aumento i giovani che si affacciano al mondo della poesia spinti dalle scuole. Il riscontro è decisamente positivo. Per quanto queste nuove generazioni possano sembrare vuote e prive di mèta, sono in realtà ricche di emozioni e di sentimenti.
Conoscono il mondo della poesia nei banchi di scuola. Leggendo e imparando piccole poesie dedicate ai loro cari, col tempo si avvicinano a nomi più rilevanti. Infine, provano a cimentarsi anche loro. Spesso ignorano questa pulsazione d’animo poi, col tempo, qualcuno si rende conto che non può fare a meno di mettere giù due righe. E da lì inizia il gioco.
La poesia non ha bisogno di intelligenza artificiale né di tecniche specifiche. Il poeta ha bisogno di sapersi leggere dentro, nella parte più profonda dell’inconscio. La poesia non ha bisogno di molti versi o rime baciate, essa è leggerezza, trasparenza ma, soprattutto, è libertà.
La poesia non è affatto invenzione
Il mondo della scuola sta lavorando molto per far sì che questo connubio avvenga davvero ed è per questo che spinge i giovani a partecipare ai concorsi di poesia. In classe vengono spronati a mettersi in gioco e a mescolare parole. Questo li trasporta in un mondo che non è realtà ma è qualcosa che va oltre.
Nella società odierna la poesia viene completamente ignorata, derisa e sottovalutata. Non le viene dato il giusto valore , mentre la poesia è un sentimento nobile, un dono che va custodito come un tesoro. Essa non viene esclusa solo dalla società odierna ma anche da molte case editrici che favoriscono altri tipi di testi. Una vera e propria denigrazione verso questo mondo.
La poesia come sentimento nobile
Un plauso va alle scuole che, ancora oggi portano la poesia sui banchi. Organizzano talvolta incontri con autori contemporanei, stimolando la curiosità e la creatività degli alunni stessi. Sarebbe auspicabile un contributo maggiore da parte delle famiglie per supportare il tentativo della scuola di far emergere giovani poeti.
La poesia non dev’essere vista come una forma di vergogna anzi, tutt’altro, è la concretezza di un animo puro, gentile e generoso. Perché chi scrive regala i suoi versi a chi dentro ci si rispecchia. Regala inoltre sensazioni, gioie, pianti e anche dolore. Un poeta senza la sua penna e il suo taccuino si sente perso.