Maggio dei Monumenti 2025: Napoli accende la cultura (e chiama a casa gli italiani nel mondo)

Maggio dei Monumenti 2025: Napoli accende la cultura (e chiama a casa gli italiani nel mondo)

C’è chi va a Napoli per la pizza, chi per il mare, chi per l’illusione di un’eterna primavera. E poi c’è chi ci va a maggio, quando la città smette di essere solo cartolina e si trasforma in palcoscenico, museo a cielo aperto, officina creativa. Il “Maggio dei Monumenti” 2025, alla sua 31ª edizione, è la prova che questa città non è solo bellezza decadente, ma anche intelligenza viva.
E stavolta lo fa con un tema che scotta: “Napoli, cuore ardente, mente illuminata”.

Sì, perché quest’anno a guidare la kermesse è il fuoco. Ma non quello che distrugge – quello che accende. Quello che scalda le idee, alimenta la memoria, trasforma l’apatia in visione.
Un simbolo perfetto per una città che brucia di contraddizioni, che ogni giorno è un atto di resistenza estetica e culturale.

Oltre 320 eventi. Tutti. Ovunque.

Il Comune ha fatto le cose in grande: oltre 320 eventi gratuiti, disseminati in tutte e 10 le municipalità.
Dal centro antico ai quartieri “difficili”, il fuoco simbolico arde ovunque. Visite guidate, mostre, reading, spettacoli, incontri e, ovviamente, l’immancabile overdose di arte barocca e vesuviana.

A spiccare nel programma, un omaggio a David Lynch: proiezione del pilot di Twin Peaks in Piazza del Gesù (30 maggio) e maratona al Modernissimo il giorno dopo.
Una scelta che sa di mistero e visioni oniriche, perfettamente in sintonia con la Napoli più surreale.

La cultura si fa anche OFF

L’Università Federico II entra a gamba tesa con talk come “Fuoco nell’arte” e “Fuoco in città”.
Il Museo di Capodimonte lancia tour tematici tra bronzi e porcellane fiammeggianti.
E persino la Città della Scienza accende l’immaginazione con laboratori sull’astronomia. Cioè: in un’Italia che taglia fondi alla cultura, Napoli si inventa un festival interdisciplinare e coinvolgente. Chapeau.

Un’occasione per chi è lontano

Ma il “Maggio dei Monumenti” non parla solo ai napoletani. È un invito anche a tutti gli italiani all’estero, a quelli che hanno lasciato il Paese inseguendo opportunità, fuggendo dalla noia, o semplicemente cercando ossigeno. Questo è il momento giusto per tornare — anche solo per un weekend — a riassaporare quella cultura che ci appartiene e che, spesso, ci dimentichiamo di avere.

Non si tratta di nostalgia, ma di ritrovare un contatto vivo con le nostre radici, attraverso ciò che più ci rappresenta: l’arte, la storia, la follia creativa che solo l’Italia sa produrre con tale naturalezza. E Napoli, in questo, è la regina indiscussa.

Una città che prova a essere se stessa

Dietro l’entusiasmo c’è però la solita domanda: basteranno questi eventi a tenere vivo il fuoco? O torneremo a spegnerlo con l’acqua stagnante della disattenzione politica e della cronica incuria urbana? Il “Maggio dei Monumenti” è un’eccezione o può diventare la regola di una città che non si accontenta più di essere solo scenografia per turisti?

Napoli non ha bisogno di filtri Instagram.
Ha bisogno che il suo fuoco non venga soffocato. Questa edizione del festival dimostra che la fiamma è ancora viva. Ma tocca a noi, ora, non farla spegnere.

E voi? Quanti fuochi siete disposti ad accendere per una cultura che non sia solo spettacolo, ma ritorno all’essenza di ciò che siamo?
Italiani all’estero, la fiamma vi chiama: risponderete?

Vera Tagliente

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