Eurovision 2025: Tommy Cash batte tutti (tranne due), Lucio Corsi commuove l’Europa, Gabry Ponte cade dalla console

L’Eurovision Song Contest 2025 si è chiuso, e il sipario questa volta è sceso con un retrogusto agrodolce per l’Italia. Ma andiamo con ordine, ché ce n’è per tutti i gusti — o per nessuno, dipende da quanto siete allenati alla follia eurovisiva.
🥉Terzo posto per Tommy Cash, l’Estonia surrealista
Il genio disturbato e disturbante di Tommy Cash ha colpito ancora. Dopo aver ballato in una tazza di caffè e fatto danzare il caos stesso sul palco, ha portato l’Estonia sul podio. Terzo posto. Non male per uno che sembra uscito da una fanfic tra Salvador Dalí e un rapper di TikTok. Eppure la sua performance — assurda, distopica, geniale — ha convinto giurie e pubblico. O forse ha solo ipnotizzato tutti. Resta il fatto: Tommy ha fatto il botto. Altro che trash, qui si parla di arte contemporanea travestita da circo pop.
🇮🇹 Lucio Corsi, quinto posto da outsider
E poi c’è lui, il nostro Lucio Corsi. Uno che voleva essere un duro e invece si è confermato un poeta. Contro ogni pronostico ha sfiorato la gloria con un quinto posto che profuma di rivincita e bellezza. Non è il classico Eurovision act con draghi, LED epilettici e urla a squarciagola. Corsi ha portato sul palco l’Italia che sussurra, che scrive bene, che ha il coraggio di non urlare. E l’Europa, incredibilmente, ha capito. Un piccolo miracolo in un’arena dove solitamente vince il volume, non il valore.
🇸🇲 Gabry Ponte affondato: 26º posto per “Tutta l’Italia”
E ora veniamo al mio dolore personale. Perché sì, l’ho detto e lo ripeto: io tifavo per Gabry Ponte. Il suo pezzo “Tutta l’Italia” era un inno tamarro ma irresistibile, una festa da villaggio turistico elevata a orgoglio nazionale. Ma qualcosa è andato storto. Anzi, tutto. Playback incerto, coreografia da capogiro (e non in senso positivo), energia sì… ma disordinata. Il risultato? 26° posto su 26. Ultimo. Come un remix mal riuscito della nazionale ai Mondiali. Peccato, perché l’idea c’era. Ma il palco dell’Eurovision non perdona se non sei perfettamente allineato con lo showbiz europeo. E quest’anno, Ponte non era in frequenza.
🎙 Michelle Hunziker, professionista d’acciaio
Nel mezzo di questo caos glitterato, una certezza: Michelle Hunziker. Svizzera di nascita, italiana di cuore e regina indiscussa del palcoscenico, ha co-condotto la finale con grazia, ironia e un’eleganza che, diciamolo, mancava a molti concorrenti. Mentre sul palco volavano capelli, lustrini e cori trash, lei teneva tutto in piedi con il sorriso e una dizione perfetta. Un applauso, e stavolta non ironico.
🐭 Topo Gigio, genio o follia?
Ah, e poi c’era Topo Gigio a leggere i voti italiani. Sì, proprio lui. No, non ho bevuto. E a quanto pare neanche gli organizzatori. Operazione nostalgia? Mossa virale? Colpo di genio? Forse tutte e tre le cose insieme. Fatto sta che l’Europa ha dovuto fare i conti con un pupazzo che, tra un “Ciao mamma!” e un “Votiamo la pace”, ha strappato più like lui di certi artisti in gara.
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Quindi, tirando le somme: l’Eurovision 2025 è stato l’ennesimo mix letale di musica, identità, provocazioni e colpi di scena. E tra chi scivola sul dancefloor e chi conquista con un sussurro, la vera domanda resta una:
E voi? Avreste votato il poeta, il tamarro o l’artista concettuale?
Testo brillante e divertente: io avrei votato il poeta, o forse no, perchè una vittoria di Lucio Corsi sarebbe stata persino eccessiva per questa kermesse