Israele si isola dal mondo su papa Francesco

Israele sempre più isolata nel mondo dopo la morte del Papa. Il suo è una sorta di auto lesionismo dovuto alla chiusura del governo di estrema destra israeliano.
Dopo la morte di Papa Francesco il 21 aprile, le ambasciate israeliane avevano pubblicato messaggi di cordoglio sui social, poi rapidamente rimossi su ordine del Ministero degli Esteri israeliano, senza fornire spiegazioni ufficiali.
È stato anche vietato agli ambasciatori israeliani di firmare i libri di condoglianze presso le ambasciate vaticane.
Secondo fonti interne, la decisione di cancellare i post sarebbe legata alle critiche espresse in vita dal Papa nei confronti delle azioni di Israele a Gaza dopo il 7 ottobre 2023.
Il gesto ha creato un caso diplomatico, evidenziando il silenzio del governo Netanyahu e l’unica voce istituzionale, quella del presidente Herzog, che ha reso omaggio al pontefice.
Papa Francesco, pur critico verso la politica israeliana, è sempre stato fermo nella condanna dell’antisemitismo e ha promosso il dialogo interreligioso, senza mai mettere in discussione il diritto di Israele a esistere.
La sua morte è stata seguita da una sorta di damnatio memoriae da parte dello Stato ebraico, per via delle sue posizioni umanitarie e di pace, soprattutto sul conflitto israelo-palestinese.
Questo atto dovrebbe trovare dure risposte da parte dei governi alleati di Israele a partre da quello Usa che con Trump in persona parteciperà al funerale del Santo padre. Ma siamo nella vetrina delle ipocrisie e sabato si esporranno pubblicamente.
Non si tratta, cari israeliani di antisemitismo parlare di genocidio di 50 mila persone, personalmente noi crediamo a un errore di valutazione e ci associamo a quegli istraeliani che manifestano contro la guerra e a quei palestinesi che dicono basta ad Hamas e se il nostro angelo Papa Francesco ha lasciato qualcosa su questa terra parla di gentilezza e tenerezza al cuore degli uomini di buona volontà, unica umanità in cui ci riconosciamo.