Mauritania: oltre 100 corpi ritrovati al largo della costa nelle ultime settimane

Mauritania: oltre 100 corpi ritrovati al largo della costa nelle ultime settimane

Secondo il ministro degli Esteri mauritano, dall’inizio dell’anno sono stati recuperati cadaveri di oltre 100 migranti africani nelle acque atlantiche al largo delle coste della Mauritania. Il vicino Mali ha criticato duramente la Mauritania per non aver fatto abbastanza per prevenire le morti e per essersi invece concentrata sulle deportazioni.

Il ministro degli Esteri della Mauritania, Mohamed Salem Ould Merzoug, ha definito il crescente numero di corpi di migranti recuperati dal mare una “tragedia umana”, causata, a suo dire, dalle attività di gruppi criminali coinvolti nel favorire l’immigrazione clandestina e il traffico di migranti.

“Nel 2024 sono stati recuperati sulle nostre coste più di 500 corpi di giovani africani, e più di 100 dall’inizio di quest’anno”, ha affermato Merzoug.

“È fondamentale contrastare queste reti criminali e favorire una migrazione regolare, sicura e ordinata, nel rigoroso rispetto della legislazione nazionale e degli accordi bilaterali.”

Negli ultimi mesi, la Mauritania è diventata una meta di partenza popolare per i migranti africani che sperano di raggiungere l’Unione Europea dirigendosi verso le isole Canarie in Spagna.

Tuttavia, poiché questi viaggi via mare superano i 1.000 chilometri di lunghezza e le imbarcazioni sono spesso inadatte alla navigazione e sovraccariche, le vittime lungo questa rotta migratoria stanno aumentando a un ritmo allarmante.

Africa occidentale e isole Canarie | Crediti: InfoMigrants
Africa occidentale e isole Canarie | Crediti: InfoMigrants

Deportazione invece di prevenzione

Nel tentativo di prevenire ulteriori morti, la nazione dell’Africa occidentale ha intensificato gli sforzi per espellere gli stranieri, principalmente migranti senegalesi, maliani, ivoriani e guineani.

Questa mossa, tuttavia, ha suscitato forti critiche in tutta la regione e ha anche portato a un aumento delle tensioni diplomatiche con i paesi vicini.

Il Mali, in particolare, ha espresso parole dure contro le azioni del governo mauritano contro i suoi cittadini. Le deportazioni dalla Mauritania al Mali sarebbero caratterizzate da un’elevata incidenza di violenza.

Di conseguenza, il governo del Mali ha chiesto la cessazione immediata di quella che considera una “flagrante violazione dei diritti umani”.

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Conflitto tra Mauritania e Mali

In risposta al crescente stallo diplomatico, Merzoug si è recato nella capitale maliana Bamako all’inizio della settimana per incontrare il suo omologo maliano, Abdoulaye Diople, nonché il capo della giunta maliana e presidente de facto del paese, il generale Assimi Goita, per discutere “della gestione concertata dei flussi migratori”, secondo le informazioni fornite dalla presidenza maliana. 

“Un maliano che arriva in Mauritania è a casa, proprio come un mauritano che va in Mali. Chi è residente legalmente vive in pace. Le difficoltà riguardano principalmente le persone non registrate, il che richiede una migliore organizzazione da entrambe le parti”, avrebbe detto Merzoug ai due alti dirigenti.

Tuttavia, le autorità maliane dipingono un quadro più fosco delle circostanze in cui i migranti vengono rimpatriati.

Le associazioni per i diritti dei migranti in Mauritania, come SOS Esclaves, hanno denunciato la detenzione preventiva dei migranti “in condizioni disumane”.

Un panorama geopolitico complesso

In una precedente dichiarazione pubblica, il Mali aveva già chiesto “alle autorità mauritane di dar prova di moderazione” e “l’immediata cessazione della violenza contro i cittadini maliani”.

Si ritiene che negli ultimi mesi oltre 1.800 cittadini maliani siano stati intercettati in Mauritania e rimpatriati nel loro Paese.

Secondo l’UNHCR, lo scorso anno la Mauritania ospitava in totale oltre 139.000 rifugiati maliani registrati, in un Paese con una popolazione di poco inferiore ai cinque milioni di persone.

Molti di questi maliani negli ultimi anni sono fuggiti in Mauritania, da quando cinque anni fa una serie di colpi di stato hanno portato alla presa del potere del loro Paese d’origine da parte di una giunta militare.

Sia la Spagna che l’Unione Europea hanno firmato accordi diretti con la Mauritania allo scopo di ridurre il numero di partenze verso l’Europa ; tuttavia, la macabra scoperta di oltre 100 cadaveri che galleggiavano nell’Atlantico solo nelle ultime settimane potrebbe indicare che questa strategia non sta dando i risultati sperati da tutte le parti coinvolte.

Redazione Radici

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