Temistocle Solera “Nabucco”

Temistocle Solera “Nabucco”

Nel presentare il libro di oggi siamo ancora pregni di emozione per aver visto le ultime puntate della fiction “Belcanto” su Rai1.

Da questa narrazione ricaviamo l’immagine in evidenza del canto “Va pensiero” del Nabucco che qualcuno vorrebbe che sostuisca l’inno di Mameli.

Una fiction in cui la musica è protagonista, accanto all’amore della principale protagonista Carolina che, nonostante il successo della sua esibizione canora, in barba a sua madre e sua sorella abbarbicate a vanità ed egoismi sceglie l’amore del suo rivoluzionario ferito.

Aria del nostro risorgimento in un autore che vogliamo celebrare

Temistocle Solera (1815-1878) fu un librettista, compositore, poeta e funzionario italiano. Proveniente da una famiglia borghese progressista, studiò a Vienna e Milano, dove apprese musica e lettere.

Esordì come poeta nel 1837 e scrisse romanzi e libretti d’opera, tra cui cinque per Giuseppe Verdi (Nabucco, I Lombardi alla prima crociata, Giovanna d’Arco, Attila).

Dopo il 1845 visse in Spagna, diventando impresario teatrale e consigliere della regina Isabella II.

Tornato in Italia, fu coinvolto nella diplomazia risorgimentale e nella lotta al brigantaggio. Lavorò anche in Egitto prima di trasferirsi a Parigi come antiquario. Morì a Milano nel 1878.

Il libro di oggi è proprio il Nabucco.

Si tratta del libretto dell’opera Nabucco di Giuseppe Verdi. Questa prima parte si svolge a Gerusalemme, nel Tempio di Salomone, e descrive la disperazione del popolo ebreo sotto l’attacco del re di Babilonia, Nabucodonosor (Nabucco).

Gli Ebrei, i Leviti e le Vergini lamentano la distruzione imminente della città e del Tempio. Invocano Dio affinché li salvi dall’invasione assira e impedisca che un idolatra straniero si insedi sul trono di Davide.

Il sommo sacerdote Zaccaria cerca di infondere speranza: ha catturato Fenena, figlia del re babilonese, e crede che ciò possa portare alla pace. Tuttavia, Ismaele arriva con la notizia che il re assiro sta avanzando con furia distruttiva. La tensione cresce mentre gli Ebrei si preparano a resistere, confidando nell’aiuto divino.

PERSONAGGI:

Nabucodonosor, re di Babilonia, Baritono

Ismaele, Nipote di Sedecia re di Gerusalemme, Tenore

Zaccaria, gran pontefice degli Ebrei, Basso

Abigaille, schiava, creduta figlia primogenita di Nabucodonosor, Soprano

Fenena, figlia di Nabucodonosor, Soprano

Il Gran Sacerdote di Belo, Basso

Abdallo, vecchio ufficiale del re di Babilonia, Tenore

Anna, sorella di Zaccaria, Soprano

Coro, Soldati Babilonesi, Soldati Ebrei, Leviti, Vergini Ebree, Donne Babilonesi, Magi, Grandi del regno di Babilonia, Popolo ecc. Nella prima parte la scena fingesi a Gerusalemme, nelle altre in Babilonia.

 

La sponda dell’Eufrate. Ebrei incatenati e costretti al lavoro.

Va pensiero sull’ali dorate,

Va ti posa sui clivi, sui colli

Ove olezzano libere e molli

L’aure dolci del suolo natal!

Del Giordano le rive saluta,

Di Sïonne le torri atterrate…

Oh mia patria sì bella e perduta!

Oh membranza sì cara e fatal!

Arpa d’or dei fatidici vati

Perché muta dal salice pendi?

Le memorie nel petto riaccendi,

Ci favella del tempo che fu!

O simíle di Solima ai fati

Traggi un suono di crudo lamento,

O t’ispiri il Signore un concerto

Che ne infonda al patire virtù!

Roberto De Giorgi

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