L’onore dei Savelli, di Sidney Levett Yeats

L’onore dei Savelli, di Sidney Levett Yeats

Sidney Levett-Yeats (1858-1916) l’autore di oggi,  fu un romanziere inglese specializzato in storie di cappa e spada.

Discendente di una famiglia anglo-normanna, trascorse parte della sua vita in India, dove servì nell’esercito britannico e nell’amministrazione coloniale. Qui conobbe Rudyard Kipling, che ne apprezzò il talento narrativo.

Dopo 15 anni nel Punjab, si dedicò interamente alla scrittura, ottenendo successo con romanzi storici ambientati in diverse epoche europee, tra cui The Honour of Savelli (1895), il suo libro più celebre, tradotto in italiano nel 1940.

Le sue opere, ricche di avventure e intrighi, furono amate dal pubblico ma meno dalla critica, che le interpretò come espressioni nostalgiche di un’epoca cavalleresca idealizzata.

Sposatosi nel 1906, smise di scrivere e fu insignito dell’Ordine dell’Impero Indiano per il suo servizio in India. Tra le sue opere mai tradotte in Italia figurano The Chevalier d’Auriac, Orrain e The Traitor’s Way.

 

Il romanzo segue le vicende di Ugo Savelli, un gentiluomo romano decaduto e soldato di ventura al servizio del duca de la Tremouille. Durante un banchetto, viene ingiustamente accusato di furto da Crépin d’Entrangues, spinto dalla gelosia per l’amicizia tra sua moglie Doris e Savelli. Una perquisizione nella tenda di Ugo porta alla falsa scoperta degli oggetti rubati, portandolo alla rovina: incarcerato, privato dei suoi beni ed espulso dall’esercito con disonore.

Deciso a riscattarsi e vendicarsi, Ugo intraprende un viaggio da Arezzo a Roma, incontrando personaggi storici come Niccolò Machiavelli, Pietro Soderini, il Valentino e Lucrezia Borgia. Pur privato di cavallo e spada, mantiene il suo spirito cavalleresco, aiutando i bisognosi e salvando donne in pericolo. Affronta inganni, duelli e battaglie con coraggio, incastrato in un’Italia del XV secolo segnata da intrighi e violenza.

Il romanzo, tradotto da Alfredo Pitta (il traduttore di Assassinio sull’ Orient Express di Agata Christ), si inserisce nel genere di cappa e spada, intrecciando avventura, onore, amore e vendetta sullo sfondo di un periodo storico turbolento.

Introduzione al libro

— Io non bevo coi ladri!
D’Entrangues aveva parlato a voce alta, e distintamente, sicchè ognuno aveva udite quelle terribili parole; e subito s’era acquietato il brusìo di voci nella stanza. I visi di tutti, sino a quel momento più o meno allegri, divennero gravi; tutti gli occhi si volsero verso noi due con un’espressione che non era soltanto d’intensa curiosità. La cosa era accaduta così impensatamente, che fu come nella stanza fosse all’improvviso caduta una pietra lanciata da una catapulta, o una palla dei nuovi cannoni di messer Novarro, pur mentre era in corso la tregua.
Prospero Colonna si volse in parte sullo sgabello e mi guardò. Il nostro comandante, il vecchio Ives d’Alègres, che ci aveva invitati, rimase con la caraffa a mezz’aria mentre si stava versando del vino, con un’espressione di sbalordimento negli occhi turchini. Persino l’inglese, Hawkwood, che mi stava seduto accanto, parve trasalire e perdere la sua consueta flemma. Insomma, tutti erano intenti a noi – vale a dire a me, che ero rimasto letteralmente sbalordito, e a D’Entrangues, che ora, un po’ arrovesciato sulla spalliera della sedia, con un perfido sorrisetto sulle labbra, mi guardava anche lui, tenendo con una mano la tazza ricolma di vino, con l’altra arricciandosi i lunghi baffi rossicci.

 

Questo brano, tratto da L’onore dei Savelli di Sidney Levett-Yeats, introduce uno dei momenti chiave del romanzo: l’accusa di furto rivolta pubblicamente a Ugo Savelli da parte di Crépin d’Entrangues. Il protagonista, un valoroso soldato di ventura, si trova improvvisamente al centro di uno scandalo che mette in discussione il suo onore.

L’atmosfera del banchetto cambia radicalmente dopo l’accusa: la sorpresa e lo sconcerto si diffondono tra i presenti, inclusi personaggi influenti come il comandante Ives d’Alègre e il celebre condottiero Prospero Colonna. Savelli, sbalordito, non comprende il motivo dell’ostilità di d’Entrangues, con cui fino a quel momento aveva mantenuto rapporti apparentemente amichevoli, legati anche all’ammirazione condivisa per Madame d’Entrangues.

L’episodio segna l’inizio della caduta in disgrazia di Savelli, trascinandolo in un vortice di inganni e tradimenti, che lo costringeranno a lottare per dimostrare la propria innocenza e recuperare l’onore perduto.

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Roberto De Giorgi

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