Corrado Zoli – La guerra turco-bulgara

Un libro sulla guerra, di quel secolo che di guerre mondiali ne ha conosciute due e in questa narrazione si parla del conflitto tra Bulgaria e Turchia che fu motore della Grande Guerra.
Corrado Zoli (Palermo, 3 gennaio 1877 – Roma, 8 dicembre 1951) fu un politico, giornalista ed esploratore italiano.
Nonostante la scarsa scolarizzazione, ebbe una carriera attiva nei movimenti repubblicani e sindacali.
La sua carriera politica attraversa il ventennio e l’indole coloniale del regime.
Fu corrispondente per La Stampa e Il Secolo, partecipò all’Impresa di Fiume e divenne rettore degli affari esteri nella Reggenza italiana del Carnaro.
Nel 1923 fu nominato alto commissario per l’Oltregiuba, poi annesso alla Somalia italiana nel 1926. Dal 1928 al 1938 governò l’Eritrea, sostenendo posizioni colonialiste. Fu presidente della Società Geografica Italiana (1933-1943) e promosse spedizioni in Africa. Autore di numerosi libri, descrisse le vicende coloniali italiane.
Il testo di Zoli, scritto nel 1913, prima del fascismo, analizza un episodio della guerra balcanica del 1912, concentrandosi sul conflitto tra Bulgaria e Turchia. La guerra fu scatenata dalla Lega Balcanica (Serbia, Bulgaria, Grecia e Montenegro) per liberare i territori ancora sotto il dominio ottomano, approfittando della debolezza turca dopo la guerra italo-turca. La vittoria degli alleati portò al Trattato di Londra (maggio 1913), che sembrava sancire la fine del dominio turco nei Balcani. Tuttavia, l’Austria-Ungheria sfruttò il malcontento bulgaro per innescare un nuovo conflitto tra la Bulgaria e i suoi ex alleati. La Romania intervenne a sua volta, e la Bulgaria, sconfitta, dovette accettare il Trattato di Bucarest (agosto 1913), perdendo parte dei territori conquistati.
Zoli, con un approccio giornalistico, descrive dettagliatamente le operazioni militari bulgare, come la battaglia di Lüle-Burgas e l’armistizio di Tchataldja, offrendo una narrazione ricca di riferimenti e cartine strategiche.
Il suo studio risulta ancora oggi utile per comprendere un episodio chiave che contribuì a creare le condizioni per la Prima guerra mondiale.
Il testo analizza le cause e i segnali premonitori della guerra nei Balcani del 1912. Il conte Berchtold, ministro degli esteri austro-ungarico, propose un intervento delle potenze europee presso l’Impero Ottomano per stabilizzare la regione. Tuttavia, non è certo se avesse previsto la formazione della coalizione balcanica. Il ministro russo Sazonov si oppose all’iniziativa, forse per favorire la nascita di un’alleanza balcanica o semplicemente per contrastare l’Austria-Ungheria. Ci si interroga se un intervento diplomatico avrebbe potuto evitare la guerra, ma il nazionalismo turco e la resistenza del governo ottomano rendono questa ipotesi incerta.
Ancora un libro che parla di guerra, utile per chi ama la lettura e anche per chi è appassionato di storia e la vuole leggere da un giornalista, ieri Zoli e magari oggi Augias o Meli, perchè potrà sembrare banale: la storia serve a comprendere il presente, a capire chi siamo e a progettare il futuro. Credetemi è cosi!
Entrate nella narrazione, scaricate il pdf da qui