La guerra in Ucraina e i media francesi

La guerra in Ucraina e i media francesi
Incontro tra Macron e Putin. Foto by WBUR.org

Non c’è giornale in Francia che non dedichi grande attenzione al tema della guerra in Ucraina.

di Maria Angioni

I principali media francesi calcano ovviamente l’accento, nella narrazione degli
eventi relativi al conflitto conseguito all’occupazione di parte del territorio ucraino da
parte della Russia, sulle interlocuzioni e sugli incontri intercorsi tra il loro Presidente
Emmanuel Macron e il Presidente russo Vladimir Putin.

Il quotidiano Le Monde, con un articolo pubblicato il 7 marzo 2025 a firma di
Benjamin Quenélle, ha descritto la “polka” di frecciate e attacchi verbali
intercorsi in questi giorni tra i due leaders, descritti in termini figurati come “lezioni
di storia a distanza”:
“appena concluso il Consiglio europeo, Vladimir Putin ed Emmanuel Macron hanno
iniziato a darsi lezioni di storia a distanza. “Ci sono ancora persone che vogliono
tornare ai tempi di Napoleone e dimenticano come è finita”, ha avvertito il capo del
Cremlino.

http://( https://www.lemonde.fr/international/article/2025/03/07/la- france-vue-comme-le-fer-de-lance-de-la-defense-europeenne-inquiete-la- russie_6577069_3210.html )

Senza nominarlo, ha preso di mira il presidente francese che, dopo il via
libera dei Ventisette 1 per rafforzare la difesa dell’Europa e sostenere l’Ucraina, ha
ribadito giovedì 6 marzo a Bruxelles che “la Russia rappresenta nel lungo periodo
una minaccia esistenziale”. In risposta, sui social network russi a Mosca, Macron è
stato subito preso in giro come “Napoleone impotente”, e in televisione, Putin gli ha
ricordato il catastrofico esito della campagna di Russia nel 1812.
Secondo Putin, tutti gli errori dei nemici e avversari della Russia sarebbero iniziati
allo stesso modo, ossia con una profonda sottovalutazione del carattere del popolo
russo.

La risposta di Macron

Al che Macron ha ribattuto ricordando che Napoleone era un imperialista, e che ai
nostri giorni l’unica potenza imperiale non è certo la Francia ma proprio la Russia, e
ha definito Putin come un revisionista imperialista della storia e dell’identità dei
popoli.
Macron il 5 marzo 2025, nel corso di un discorso ufficiale alla Nazione, aveva
annunciato un imminente impegno finanziario importante e spronato il Governo e le
altre strutture istituzionali a trovare “le soluzioni e le idee per il domani” ( Face à la
« menace russe », Emmanuel Macron sollicite la « force d’âme » des Français ).
“A Mosca si avverte tuttavia un certo nervosismo per questa nuova Europa più
guerrafondaia proprio nel momento in cui i russi speravano di uscirne grazie a
Donald Trump ed agli Stati Uniti”, ha riportato Le Monde le parole di Tatiana
Kastouéva-Jean, direttrice a Parigi del Centro Russia-Eurasia presso l’Istituto francese
per le relazioni internazionali.

Il discorso di Macron del 5 marzo è stato definito estremamente conflittuale da
Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, il quale, come rappresentato da Le Monde,
avrebbe deplorato come ”la Russia stia diventando quasi un nemico della Francia” e
accusato Parigi di non essersi pronunciata sull’allargamento della NATO che la
Russia ha viceversa sofferto come una minaccia esistenziale ai propri confini.
Secondo Peskov, come rappresentato dal quotidiano francese, Macron si opporrebbe
per principio alla tregua ricercata in Ucraina da Mosca e Washington, giacché la
Francia avrebbe proprio l’obiettivo della continuazione della guerra.
Considerando “assurde” e “deliranti” le accuse francesi sulle intenzioni russe di
attaccare l’Europa, Sergei Lavrov, il ministro degli Esteri di Putin, come riportato da
Le Monde ha invece definito minacciose le dichiarazioni di Macron sulla possibilità
di proteggere l’Europa con il nucleare francese.

Sul punto l’editorialista francese ha osservato che in effetti la Russia per prima, nel
corso dei tre anni di guerra in Ucraina, ha spesso agitato la minaccia del ricorso alle
armi nucleari.

Il commento del Ministro delle Finanze francese

Nel contempo l’altro importante quotidiano francese, Le Figaro, ha pubblicato il 6
marzo scorso un articolo a firma di Tristan Quinault-Maupoil e Marie Visot, con
l’intervista al Ministro francese delle Finanze Amélie de Montchalin sulle
ripercussioni del riarmo sui conti pubblici.

Secondo Montchalin la Francia si trova di fronte a una doppia sfida di sovranità: una
strategica e geopolitica, l’altra finanziaria. E l’una non va senza l’altra. Un paese
indebitato che diventa dipendente dai mercati finanziari è un paese che perde la sua
sovranità, e se la Francia deve riarmarsi deve risolvere il problema dei punti deboli
del proprio bilancio, nel contempo preservando ciò che rende solida la nazione: la
solidarietà, la difesa, l’istruzione innanzi tutto.

Il presidente della Repubblica è stato chiaro, ha ricordato Montchalin a Le Figaro:
non sarà istituita alcuna nuova tassa per l’Ucraina, ma occorre rivedere le priorità, i
compiti dello Stato, e occorre rivalutare i bisogni dei francesi preservando
l’essenziale e in particolare la democrazia sociale.
Non c’è praticamente un giornale, in Francia, che ignori il tema della guerra in
Ucraina, anche se Le Monde e Le Figaro sono sicuramente le voci ritenute dai lettori
come le più autorevoli.

https://www.corrierenazionale.net/2025/01/07/ucraina-guerra-resistenza-e-pace/

Redazione Radici

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