I Flussi Migratori tra Romania e Italia: Legame Storico e Attuale

I Flussi Migratori tra Romania e Italia: Legame Storico e Attuale

I legami tra Romania e Italia affondano le loro radici nella storia e sono caratterizzati da intensi scambi culturali, economici e sociali, la connessione tra i due paesi si è consolidata nel tempo, grazie anche alla vicinanza linguistica e alle influenze latine condivise. Il 6 dicembre 1879, l’Italia inviò a Bucarest il suo primo rappresentante diplomatico, Giuseppe Tornielli, che presentò le credenziali al sovrano rumeno, Re Carlo I. Pochi mesi dopo, il 15 febbraio 1880, Nicolae Kretzulescu divenne il primo inviato e ministro plenipotenziario della Romania in Italia, presentando le proprie credenziali a Re Umberto I.

Questi eventi segnarono l’inizio di relazioni bilaterali ufficiali tra i due paesi, rafforzando la cooperazione economica e politica All’inizio del XX secolo, la Romania era un paese in forte crescita economica, con stipendi più elevati rispetto a quelli italiani, questo attrasse numerosi lavoratori italiani, in particolare scalpellini e artigiani specializzati nella lavorazione della pietra. Molti di loro si stabilirono definitivamente in Romania, contribuendo alla costruzione di prestigiosi edifici e monumenti, segno tangibile dell’influenza italiana sul territorio. A partire dagli anni 2000, il fenomeno migratorio si invertì: fu la Romania a conoscere un massiccio esodo di cittadini in cerca di opportunità economiche migliori, l’Italia divenne una delle destinazioni principali per i lavoratori rumeni, attratti da stipendi più alti e da una domanda crescente di manodopera in diversi settori, tra cui edilizia, assistenza domestica e agricoltura.Negli ultimi anni, un nuovo fenomeno migratorio ha preso piede: molti italiani hanno iniziato a trasferirsi in Romania per motivi economici.

Il costo della vita più basso, la crescente richiesta di lavoratori qualificati e le opportunità offerte da un mercato in espansione hanno spinto numerosi professionisti e imprenditori italiani a trasferirsi nel paese dell’Est Europa. Inoltre, la diminuzione del tasso di natalità in Romania ha creato un vuoto nel mercato del lavoro, che le aziende stanno cercando di colmare attirando lavoratori dall’estero. I flussi migratori tra Romania e Italia dimostrano come le dinamiche economiche e sociali possano cambiare nel tempo, invertendo le direzioni della migrazione. Questi scambi hanno arricchito entrambi i paesi, favorendo l’integrazione culturale e lo sviluppo economico reciproco.

Il legame tra le due nazioni rimane forte, alimentato da una storia condivisa e da continue interazioni tra i loro cittadini.

Ing. Angelo Sinisi

Redazione

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