Trump umilia l’Europa, ma noi siamo la manna!

Trump umilia l’Europa, ma noi siamo la manna!

Il frullatore mattiniero Trump mette il sale e costringe tutti a seguire i suoi ragionamenti e c’è chi pensa che egli voglia trasformare gli Usa in una democrazia illiberale come l’Ungheria di Orban.

Ma altri autorevoli commentatori ritengono che la Costituzione americana sia troppo solida da scalfire e la stessa società ha compartimenti stagni che non è facile allagare, pensando alle falle di una nave.

Donald Trump, durante la prima riunione di gabinetto alla Casa Bianca, ha attaccato l’Unione Europea, definendola un progetto creato per “fregare” gli Stati Uniti, e ha annunciato nuovi dazi del 25% sui prodotti europei, oltre a quelli previsti per Messico e Canada. Ha poi ribadito che l’Europa dovrebbe farsi carico della sicurezza dell’Ucraina e ha escluso l’ingresso di Kiev nella NATO, ritenendo che la questione abbia causato la guerra.

Nei rapporti con la Cina, Trump ha affermato di avere un buon rapporto con Xi Jinping ma ha avvertito Pechino di non approfittarsi più degli USA. Non si è espresso chiaramente su un’eventuale invasione cinese di Taiwan.

Ha inoltre annunciato massicci tagli alle agenzie federali, in particolare all’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (EPA), con l’obiettivo di ridurre la spesa pubblica e rallentare la transizione ecologica.

L’Unione Europea ha risposto duramente, sottolineando i benefici del mercato unico per gli USA e promettendo contromisure immediate contro dazi ingiustificati. Del resto una contemporanea applicazione dei dati a più paesi, Europa, Canada e Messico, produrrà effetti negativi sui consumatori americani, cosi’ come una politica vessatoria sui migranti, minaccia i grandi gruppi agroalimentari del Sud. Una gestione dell’economia folle.

Un portavoce della Commissione europea ha difeso il ruolo dell’Ue come il più grande mercato libero del mondo, fondato sul dialogo, sull’apertura e sulla reciprocità evidenziandone i benefici per le aziende statunitensi. Un mercato unico integrato di oltre 1,5 trilioni di dollari l’anno che facilita il commercio riduce i costi per gli esportatori americani e armonizza regolamenti in 27 Paesi, rendendo gli investimenti statunitensi in Europa altamente redditizi.

C’è una differenza tra il Trump del 2017-21ove produsse dei guasti, soprattutto in sanità  – ha gestito pandemia del covid in metà dei suoi quattro anni -. Ora cerca di cambiare le carte in tavola attaccando le agenzie, mettendo lealisti nei posti chiave.  Punta all’autocelebrazione come la sua statua d’oro nella striscia di Gaza, asfaltando sopra migliaia di donne e bambini morti, la sua folle idea di resort personale.

Per fortuna l’America ha gli strumenti democratici per difendersi e noi siamo in Europa e con altro spirito di libertà possiamo parlarne.

Redazione Radici

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