Un decalogo per il corretto utilizzo dei nostri amati libri: ” piccolo galateo” …

Un testo, Piccolo galateo per il corretto utilizzo dei libri – Officina Saggiatore – Libro – Mondadori Store, che non può mancare tra gli scaffali e le librerie degli amanti della lettura, di chi non riesce a privarsi nella sua quotidianità di un buon libro: “Un buon libro è un compagno che ci fa passare dei momenti felici”. (Giacomo Leopardi), che sia esso narrativo o un saggio: racconti di viaggi, storie fantastiche, di amori, caratterizzato da trame più fosche, genere noir, poliziesco, o che invece veicoli qualche sapere in più, degli argomenti che vogliamo approfondire e comprendere meglio.
Stilo, qui di seguito, un decalogo contenente alcuni concetti che emergono chiaramente dal libro succitato e che “[…] risolverà tutti i dubbi che incontriamo durante la nostra vita di lettrici e elettori”. (dal testo citato, senza autore specifico):
- Se chi ama i libri li ritiene anche degni di gran rispetto, perché i libri hanno un’anima, di certo la prima cosa da evitare, quando si maneggia uno di essi, è quella di non ripiegare gli angoli: vietato fare le “orecchie” …
- Segnare la pagina, senza recar danno al libro, però, è possibile e doveroso perché visualizzando quel segno, qualsiasi esso sia, anche toccandolo, tornano in mente ricordi, quelle preziose frasi che hanno riempito il nostro cuore e affascinato la nostra mente.
- Sottolineare è basilare, le linee segnano i nostri pensieri, le linee appartengono solo a chi le crea, vanno a costituire una nuova “pagina”:” Le nostre linee costruiscono una geografia nuova del testo: in un certo senso, lo riscrivono, lo rendono qualcosa di diverso da quello di partenza, gli danno una nuova vita”. ( dal testo Piccolo galateo per il corretto utilizzo dei libri – Officina Saggiatore – Libro – Mondadori Store).
- Utilizzare la matita HB2 è consigliato, perché sottolineare con penne o pennarelli rischia di bucare le pagine del libro.
- Strappare le pagine, rovinando un testo, è un gran peccato, oltre al fatto che non permette più ad altri di entrare in contatto con l’interezza del libro.
- “[…] resta il precetto aureo del libro come essere vivente, per cui è severamente vietato attentare alla sua vita con un gesto irrimediabile come lo strappo”. (dal testo)
- I libri hanno bisogno certamente di un ordine, ma ogni lettore è diverso e appassionato a generi e argomenti differenti; quindi, ognuno sceglie, mescola e dispone in modi che rispecchiano la propria filosofia di vivere la lettura.
- Gli ordini possono davvero essere i più vari: chi dispone in base al genere letterario, chi facendo attenzione all’ordine alfabetico e chi anche in ordine cromatico, c’è infine, anche chi ordina e raggruppa tutto quanto non è ancora stato letto…
- Ecco, dunque, il formarsi di quella particolare stanza o scaffalatura dedicata, denominata l’”antibiblioteca”, un luogo o un posto dove riscoprire qualcosa di accantonato, magari anche dimenticato ma mai senza valore e pregio.
- “Quindi quando qualcuno chiederà quanti libri vi restano da leggere, la risposta sarà semplicemente: nessuno. I libri disposti nell’antibiblioteca non sono libri non letti, sono libri in eterna lettura”. ( da Piccolo galateo per il corretto utilizzo dei libri – Officina Saggiatore – Libro – Mondadori Store). I libri sono nelle nostre librerie e anche fuori dalle nostre case perché dobbiamo cercare quelli fatti proprio per noi, quelli che, unicamente e magicamente, di noi sanno parlare; trovarli per donare ad ognuno di essi un tempo per essere letti ma anche uno per essere riposti in attesa di… senza dover immergersi forzatamente nella lettura, che porta inevitabilmente ad essere disamorati, scontenti.
Roberta Favorito