“Garibaldi e Montevideo” di Alexandre Dumas

“Garibaldi e Montevideo” di Alexandre Dumas

Facciamo una panoramica della vita di Alexandre Dumas padre, con un focus particolare sul suo rapporto con Giuseppe Garibaldi e il suo coinvolgimento negli eventi del Risorgimento italiano.

Dumas viaggiò molto, esplorando la Russia e il Caucaso, esperienza che raccontò nel libro Le Caucase (1859). Nel 1860, mentre progettava un viaggio nel Mediterraneo ispirato a Ulisse, deviò il suo itinerario per unirsi a Garibaldi durante la Spedizione dei Mille. Usò i fondi destinati al suo viaggio per acquistare armi, munizioni e camicie rosse, diventando testimone oculare della battaglia di Calatafimi, che descrisse nel libro I garibaldini (1861).

Garibaldi lo nominò “Direttore degli scavi e dei musei” a Napoli e gli affidò la fondazione del giornale L’Indipendente, che rimase attivo fino al 1876. Durante il suo soggiorno napoletano, scrisse opere come Il Corricolo e La San-Felice, dedicandosi alla narrazione della città e della sua storia.

Dumas viaggiò poi in Europa fino al 1867. Negli ultimi anni, colpito da una malattia vascolare, si ritirò a Puys, dove morì nel 1870. Il suo ultimo romanzo incompiuto, Il cavaliere di Sainte-Hermine, avrebbe dovuto chiudere il ciclo dei suoi romanzi storici. Nel 2002, i suoi resti furono trasferiti al Panthéon di Parigi, nonostante il suo desiderio di essere sepolto a Villers-Cotterêts.

Nel primo capitolo, in un’introduzione enfatica e appassionata alla figura di Giuseppe Garibaldi, presentato come un eroe della libertà e un martire dell’ingiustizia.

Si evidenzia il suo esilio forzato, il suo impegno per la causa dell’indipendenza italiana e la sua dedizione al popolo, anche a costo di grandi sacrifici personali.

Viene ricordata la sua lotta in Sud America, il suo ritorno in Italia per combattere a Luino e Roma, e il successivo esilio dopo la sconfitta. Si sottolinea la sua povertà e il disinteresse per le ricchezze, con l’aneddoto della lettera in cui chiede di vendere la sua spada per sfamare i figli.

Infine, il capitolo denuncia le calunnie mosse contro di lui dalla stampa filoaustriaca e celebra il riconoscimento del suo valore da parte di illustri intellettuali, tra cui Alessandro Dumas, che dedica un libro alle sue imprese in Sud America. L’autore presenta quindi Garibaldi come il protagonista di una grande epopea, ancora in corso, che culminerà nella liberazione dell’Italia.

Ritroviamo in  “Garibaldi e Montevideo”, quell’Alexandre Dumas che conosciamo per i suoi personaggi intensi e memorabili. Anche qui intreccia abilmente narrazione storica e avventura, trasportando il lettore nel cuore delle tumultuose vicende politico-militari che hanno caratterizzato l’Americas nel XIX secolo. Ritmo incalzante, vivace freschezza di una lettura che non fa annoiare, andate al à dell’Atlantico, calatevi negli ideali romantici e patriottici.

Scarica il libro da qui

Roberto De Giorgi

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