E no Vance! L’Europa è democratica!

E no Vance! L’Europa è democratica!

La bordata del vice di Trump James David Vance, alle democrazie europee durante la Conferenza di Monaco sulla sicurezza sull’Europa non democratica.

Ha definito la democrazia europea “debole”, criticando la vulnerabilità a influenze esterne come la pubblicità digitale straniera che potrebbe minare le elezioni.

Ha sottolineato che la democrazia non può essere costruita censurando oppositori o ignorando la voce del popolo sui migranti. Ha anche citato Papa Giovanni Paolo II, incoraggiando a non temere le opinioni in disaccordo con la leadership.

Le sue dichiarazioni hanno suscitato reazioni, tra cui quella del ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, che ha respinto il paragone con i regimi autoritari. Anche Markus Soeder, primo ministro della Baviera, ha criticato Vance per le sue osservazioni sulla politica tedesca.

Nel frattempo, la questione ucraina rimane centrale. Il presidente ucraino Zelensky ha espresso scetticismo sul presunto piano degli Stati Uniti per risolvere il conflitto, sottolineando che accetterà colloqui solo con un piano condiviso con gli Stati Uniti e l’Europa. Ha inoltre mostrato apertura verso l’iniziativa statunitense per investire nelle terre rare.

Intanto, visto che stiamo a Monaco, uno sguardo alla situazione tedesca

Il dibattito sull’espulsione dei criminali condannati in Germania si intensifica dopo l’attacco automobilistico a Monaco, dove un cittadino afghano ha ferito 36 persone il 13 febbraio. L’attacco, che sembra avere un movente islamista, ha riacceso il dibattito sulla migrazione e le deportazioni, in particolare dopo altri crimini violenti commessi da stranieri. Nonostante il sospettato, Farhad N., avesse un permesso di soggiorno, la sua situazione legale era complessa, con un ordine di espulsione sospeso. Le deportazioni verso l’Afghanistan sono complicate, soprattutto a causa della situazione politica e della mancanza di rappresentanza diplomatica tedesca in Afghanistan. Il governo tedesco sta ancora cercando soluzioni, mentre i talebani si dicono disposti a cooperare, chiedendo però una missione consolare in Germania.

La Germania al voto terrà conto di questo episodio?

Il partito Die Linke (La Sinistra), fondato nel 2007, è in declino dal 2010, ma recentemente ha visto una risalita di popolarità, attribuita alla sua posizione antifascista e alla candidatura di Heidi Reichinnek. Sebbene abbia avuto difficoltà a entrare in coalizioni di governo, il partito sta cercando di attrarre elettori con un manifesto che include politiche di immigrazione inclusive, diritti per le persone con background migratorio, e il rifiuto delle deportazioni, incluso per i criminali.

Die Linke propone una serie di riforme sociali e politiche, come l’espansione dello stato sociale, una maggiore integrazione dei migranti, l’abolizione di Frontex, e l’adozione di un sistema economico che sfida il capitalismo. Inoltre, si oppone al razzismo e alle politiche di asilo restrittive, promuovendo invece una “società di immigrazione democratica e sociale”.

Nonostante le sfide, la crescita recente del partito e le sue posizioni in contrasto con l’aumento della politica di destra potrebbero aiutarlo a superare la soglia del 5% nelle prossime elezioni, anche se il futuro del partito rimane incerto.

La gestione dei migranti è cosa seria, caro Vance, ma occorre uscire dall’ansia e dalla paura, fare i conti con la realtà di un Europa che invecchia, della necessità di programmare il futuro e di non rischiare il default dell’economia. E questa è democrazia.  /rdg

Redazione Radici

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