“Acqua”: un libro poetico sulla possibilità di ri-nascere …

Barbara Perrini, autrice ed illustratrice di questo testo narrativo Acqua: Tetralogia degli elementi : Perrini, Barbara, Perrini, Barbara: Amazon.it: Libri, è una professionista, una insegnante dedita al suo lavoro e capace di empatizzare con i suoi ragazzi; una Donna dalle sfaccettature più varie, come i suoi tanti interessi e passioni che sanno tenerla sempre attiva e viva intellettualmente; anche speciale, mi permetto di aggiungere, per la conoscenza personale che ho di lei.
Come caratteristica predominante, spesso, le persone “straordinarie”, uniche, quelle che sanno lasciare un segno quando le si incontra e si ha la fortuna di instaurare un rapporto di amicizia, hanno un trascorso particolare, che ha reso un pochino più difficile l’accettazione e l’emergere della propria personalità. In questa creazione narrativa, poetica, ecco però la svolta, la possibilità e l’opportunità di andare nella propria direzione e guardare “oltre”, sognare, realizzare una “rinascita”; conoscendosi, abbracciando una parte di quel Sé, magari un poco accantonato, trascurato nel tempo, attraverso la connessione, la riappacificazione con la parte più profonda dell’”essere”, con la vera e autentica propria forma dell’anima.
Acqua è un libro dedicato all’elemento della natura a cui il titolo rimanda. Protagonista è una sirena nel suo mare, nel suo elemento vitale. Un mare che è fatto di onde, spruzzi e “riccioli” di bianca spuma, dei suoi movimenti più spettacolari, tra l’altro riprodotti con grande maestria nei disegni dell’autrice, ma anche di imprevisti e, altresì caratterizzato da calma e pace dei sensi; quella tranquillità che solo il mare con la sua vastità e profondità riesce a trasmettere a chi lo osserva, a chi lo sa apprezzare e contemplare.
Nella prefazione del libro, una delicata poesia, che riporto qui di seguito, introduce la storia di questa sirena così eterea e magica, magnetica con il suo sguardo, che all’inizio del libro è ritratta con il viso scoperto, ma non completamente; il suo mistero si cela dietro alla sua chioma folta, che rimanda anche all’intensità e alla corposità del mare in cui vive. La sua essenza aspetta di essere scoperta e accolta proprio da sé stessa:
“In quell’universo dalle luci soffuse e dai suoni lontani,
si muoveva una sirena,
una massa di capelli sospesi nell’acqua, fluidi.
Di tanto in tanto si facevano per strada tra loro due occhi penetranti, curiosi vivaci,
sognanti,
sempre alla ricerca di qualcosa
che rappresentasse una sorpresa,
una scoperta che le destasse meraviglia”.
Se il liquido amniotico è la nostra “fonte”, da dove emergiamo, nasciamo per la prima volta, può non essere l’unica nel corso della vita; la sirena, che riemerge dalle acque con forza e vigore, è proprio la metafora di una nuova ritrovata esistenza. Non senza fatica e tra momenti bui, ma alla fine di tutto con il viso sorridente di chi ha avuto il coraggio di riscoprirsi, ritrovarsi e amarsi sotto un’altra veste.
Due bellissimi ritratti, che Barbara Perrini esegue della sirena, “aprono e chiudono” altrettante suggestive parole dell’autrice, che riporto qui, a seguire, e che descrivono l’”Immersione” … e l’”Emersione”, momenti di RINASCITA:
“E quando tutto si fermava,
risaliva in superficie
ad osservare la tempesta allontanarsi,
il cielo ricomparire con quelle migliaia di
luccicanti
puntini.
Li osservava vibrare
E avrebbe voluto fosse possibile,
semplicemente allungando la mano,
poterli sfiorare,
accoglierli
e portarli con sé nell’oscurità del fondale
oceanico.
Allora si lasciava scivolare giù,
si distendeva,
chiudeva gli occhi.
Le labbra socchiuse,
per assaporare quel momento di piacere
e trattenerlo
ed espanderlo
un po’ di più”.
Di Roberta Favorito