Ugo Betti Il re pensieroso

Oggi 4 febbraio il Comune di Camerino celebra i 133 anni dalla nascita del suo illustre concittadino. Ugo Betti il nostro autore di oggi.
Ugo Betti, fratello del giurista Emilio, studiava legge a Parma quando, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, si arruolò volontario. Fatto prigioniero dopo Caporetto, fu internato in Germania, dove conobbe Carlo Emilio Gadda e Bonaventura Tecchi. Dopo la guerra divenne giudice e si dedicò anche al calcio, contribuendo alla creazione della storica divisa del Parma.
Pubblicò la sua prima raccolta di poesie nel 1922 e, dopo il successo del suo primo dramma La Padrona (1927), si dedicò completamente al teatro. Nel 1945 cofondò il Sindacato Nazionale Autori Drammatici (SNAD).
Nei suoi drammi esplorò il conflitto tra bene e male e l’imperscrutabilità della vita. Tra le sue opere più celebri: Frana allo scalo nord, Corruzione al Palazzo di Giustizia e Delitto all’isola delle Capre.
Morì nel 1953 a 61 anni. È considerato, dopo Pirandello, uno dei più importanti drammaturghi italiani del Novecento. Nel 1963 il Comune di Camerino istituì il “Premio Ugo Betti per la Drammaturgia”.
Il Premio Ugo Betti per la drammaturgia è uno storico premio dedicato al drammaturgo e poeta di origine camerte, Ugo Betti, che prese il via nel 1963 a dieci anni dalla scomparsa del poeta e scrittore.
Arrivato alla XIX edizione il Premio Ugo Betti per la drammaturgia è organizzato dal Centro studi teatrali e letterari Ugo Betti del Comune di Camerino e lo scorso anno. 2024 aveva come tema: “La memoria”. Al Premio possono partecipare opere teatrali in lingua italiana di autori italiani o stranieri- Il premio consiste in un assegno di euro 3.000,00 e nella pubblicazione dell’opera.
La presente raccolta di poesie del “Re pensieroso” si muove in un mondo incantato, al dramma esistenziale di poesie più oscure, dove emergono angoscia e disillusione.
L’alternanza tra questi registri diversi riflette il tormento interiore dell’autore, diviso tra il desiderio di bellezza e l’inevitabile confronto con la sofferenza e la brutalità della guerra.
La raccolta si caratterizza per la sua sperimentazione metrica, in cui Betti bilancia innovazione e tradizione, senza mai rinunciare completamente alla musicalità della rima.
Questo dualismo si riflette anche nei contenuti: le poesie delicate e malinconiche si contrappongono a quelle più dure e inquietanti, offrendo un ritratto sfaccettato dell’esperienza umana e del periodo storico in cui furono scritte. Il Re pensieroso rappresenta quindi un’importante testimonianza poetica della prigionia e della ricerca espressiva di Betti. Ora che siete svegli lasciatevi cullare dalla poesia di Betti…
MATTINO.
Era l’alba. E una manina
M’ha toccato sulla spalla.
— Sei tu, dolcezza? Dormivo….
Ma il sonno mi fuggiva dalle ciglia
Come una misteriosa farfalla!
Sentivo le tue scarpette camminare….
Avevo il cuore
Tutto fresco di brina come un fiore!
Pensavo che al mio svegliare
Avrei trovato…. chi sa?
Una sconosciuta felicità. —
♣
— Mio bene.
Il cielo è tutto rasserenato
Come un bambino che ha pianto
E poi mamma l’ha consolato!
Tutte le fontane hanno un riso e un canto!
Mi voglio pettinare
Davanti alla finestra
In un bel raggio di sole!
Anch’io vorrei cantare
Come la fontanella della foresta,
Che vuol dire tante parole,
Ma poi ride, s’imbroglia
E se ne va lesta lesta
E gorgoglia….
I vecchi alberi si curvano a sentire
E scuotono la testa
Perchè l’autunno sta per venire. —
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