Purtroppo non ci sono scorciatoie

Purtroppo non ci sono scorciatoie

Purtroppo il lavoro da fare è tanto, difficile, e non ci sono scorciatoie

Me ne sono resa conto ancor più leggendo le storie delle prime vittime del codice della strada che abbiamo raccolto.

Così inizia una mail di Meglio Legale.it in merito alle storie minute di persone alle prese con le nuove regole repressive del nuovo codice della strada.

Giacomo ha fumato a capodanno. Cinque giorni dopo si è messo al volante ed è stato fermato mentre tornava a casa. La mattina dopo sarebbe dovuto andare a lavoro: dopo alcuni mesi difficili di disoccupazione finalmente aveva trovato un nuovo ufficio. Ha dovuto rinunciarci: gli hanno ritirato la patente. Ingenuamente ha rifiutato di andare in ospedale per fare altri test dopo quello salivare al posto di blocco. Per questo ora rischia il massimo della pena.

Andrea è stato fermato a mezzanotte dopo una giornata di lavoro come commesso. Aveva fumato la sera prima a casa di amici. é risultato positivo e anche lui ora non ha più la patente e per andare a lavoro deve fare lunghi tragitti a piedi, in bici o con un trenino regionale e non sempre arriva in tempo.

Marina ha avuto un piccolo incidente – nessun danno nessun ferito – a causa di un attacco epilettico. In ospedale non hanno capito subito che fosse per questo: in compenso le hanno fatto un esame tossicologico per cui…patente ritirata anche per lei. é una funzionaria pubblica: ha paura che questo abbia ripercussioni anche sulla sua professione.I nomi li ho cambiati ma le storie sono tutte vere. Come vedi la legge, poi, calata nella realtà si scontra con la complessità delle vite.

Con tutti gli elementi che non si considerano quando ciecamente si vuole solo punire chi consuma: con la malattia, col lavoro, con la paura.

Con la paura gigante che oggi divora persone trattate come i peggiori dei criminali.Nei giorni scorsi alla Camera il governo ha risposto a un’interrogazione della deputata Marianna Ricciardi sul famoso “tavolo tecnico” che dovrebbe affrontare almeno la questione di quelli che guidano con una prescrizione medica: hanno detto che “è in corso un’interlocuzione tra il ministero della Salute e quello dell’Interno”. Prima fanno le leggi poi “interloquiscono”

Insomma, scoraggiati non lo saremo mai. Però non possiamo negare che la questione è ancora più grande e complessa di come si potrebbe pensare. Nei prossimi giorni cercheremo di capire come seguire alcuni dei casi che ci stanno arrivano: non è semplicissimo perché anche le persone faticano, giustamente, ad esporsi. Ma non lasceremo solo nessuno.

Antonella Soldo
Presidente e Coordinatrice di Meglio Legale

Redazione Radici

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