Taranto it’s my life di Roberto De Giorgi

Taranto it’s my life di Roberto De Giorgi

Roberto De Giorgi, dalla nascita residente a Taranto scrittore, legato al mondo del giornalismo internazionale nel 2016 scrive un libro su gli anni ’60-80 del secolo scorso dal titolo ‘Taranto it’s my life’ su un ventennio che ha significato per una città, Taranto che, come tutto il Paese, si apprestava a vivere il boom economico e la ripresa dopo la depressione post-bellica.

L’autore, in questa autobiografia romanzata, analizza e mette in discussione i processi e gli effetti legati all’industrializzazione del Mezzogiorno che, dimenticando (mortificando, nullificando) millenarie identità, indusse la città di Orazio e Virgilio, del capoluogo della cultura Magno-Greca, a divenire suo malgrado, nell’euforia-da-progresso, la capitale europea dell’acciaio.

Quanto questa sia stata una scelta giusta sarà la Storia a dirlo, certo è che oggi molti tarantini non accettano più passivamente questa invasiva presenza industriale per il suo aspetto più inquietante, ovvero i dati delle morti in aumento, soprattutto fra i bambini. Una condizione non più tollerabile per la quale Taranto, divenuta sempre più critica e consapevole, paga ancora oggi pesanti conseguenze nel lacerante e inammissibile dilemma tra salute e lavoro.

Questa presenza industriale si intreccia con la vita del nostro autore, come tessera di un mosaico su cui si spende una politica divisa, divisiva e autoreferenziale, bruciando sul campo, insieme a quei fumi, le aspettative di molti giovani che troppo a lungo sono stati costretti ad emigrare.

Nel segno di un’analisi lucida e prospettica, il romanzo è anche un atto di amore verso la propria città che l’autore spera possa tornare agli albori degli Anni ’70, quando primeggiava nella cultura, nello spettacolo, nei gruppi di base, nelle radio underground.

La simbiosi tra Taranto e il suo mare è un’idea-auspicio che De Giorgi sviscera nel romanzo dal finale aperto, quel mare che vide la città primeggiare con Roma e le triremi di Archita… una città che dopo aver perso molte delle sue intelligenze giovanili andate via in quegli anni, oggi, tramite figli e nipoti, assiste a un lento e graduale ritorno.

Passato e presente in uno sguardo che va idealmente oltre i grigi fumi che tingono a tinte fosche il margine nord della città con una pennellata di ferro arrugginito.

Un romanzo-documento quale occasione per far colloquiare, sullo sfondo di una parabola sociale collettiva, l’uomo maturo di oggi con il se stesso giovane. E insieme, guardare al futuro di una comunità che si va scoprendo vitalissima, resiliente e indomita. (dal libro della giornalista Tiziana Grassi  ‘Taranto storie di chi investe nella felicità del territorio I seminatori di cambiamento dalla laudato si’ all’Agenda 2030)

Redazione Radici

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