La tragedia di Giacomo Matteotti

La tragedia di Giacomo Matteotti

Intorno alla figura di Matteotti c’è una storiografia del biennio fascista di grande respiro. Il libro di oggi, di Filippo Turati e Anna Kuliscioff,  è una perla dal punto di vista dell’informazione

Dopo il centenario della morte di Giacomo Matteotti per mano di solidali con Mussolini, celebrato l’estate scorsa, oggi ci ragioniamo in compagnia di un libro eccezionale: un carteggio di lettere tra Filippo Turati, parlamentare e la sua compagna ucraina Anna Kuliscioff.

Una cronaca minuto per minuto, del prima e del dopo, una sorta di viaggio nella storia che vi coinvolgerà fin dal primo rigo.

Due personaggi davvero imponenti: Filippo Turati, giornalista, politico del Regno d’Italia, fondatore del sindacato dei lavoratori.

E Anna Kuliscioff, chiamata a Milano la ‘dottoressa dei poveri”. Prima donna, insieme alla contemporanea Maria Montessori, a esercitare la professione di medico.

E’ lei autrice insieme a Turati del libro con la raccolta delle lettere di Filippo in presa diretta, cronaca parlamentare vera e propria.

Leggiamo insieme, come se fosse cronaca attuale:

I prodromi

Nella primavera del 1924 si apre la campagna elettorale. I tre partiti di classe scendono in lotta disgiunti, la Confederazione del Lavoro si dichiara apolitica. I fascisti fanno fiammate dei giornali di opposizione; a Torino, in un ufficio confederale in cui si teneva una riunione sindacale, bastonano gli adunati e tra essi l’on. Buozzi; a Reggio Emilia uccidono a rivoltellate il tipografo Piccinini candidato massimalista, e così Mussolini può annunciare al Gran Consiglio che «la prima parte del nostro piano strategico è pienamente riuscita: le opposizioni sono frantumate» (Continua)

LA TRAGEDIA

Dopo tre giorni di sospensione, la Camera riprende le sedute, ed ecco che si presenta, seppure ancora in modo vago ed incerto, quello che sarà il più orrendo delitto del triste tempo fascista.

Filippo ad Anna.

Roma, dall’aula, ore 18 martedì 11 giugno 1924

Mia carissima,

Siamo in una pena orribile sulle sorti di Matteotti. Ieri mattina era stato alla Giunta del Bilancio. Ieri alle 16 uscì da casa e non so se passò alla Camera, ma nessuno di noi l’ha visto, e da allora in poi non se ne hanno più notizie.

Mentre vive in gran parte alla Camera, non ha ritirato né la corrispondenza alla posta né i biglietti che gli abbiamo lasciato al suo posto di rifugio nell’ultima stanza della Biblioteca. La moglie lo attese tutta notte alla finestra, e più tardi scrisse a noi per avere notizie…. (continua)

Scaricate il pdf e continuate a leggere, resterete colpiti da 90 pagine di storia dettagliata con i resoconti dei giornali, i discorsi in parlamento, come quello di Mussolini che disse:

Credo che la Camera sia ansiosa di avere notizie sulla sorte dell’On. Matteotti scomparso nel pomeriggio di martedì improvvisamente in circostanze di tempo e di luogo non precisate e tali da legittimare l’ipotesi di un delitto, che, se compiuto, susciterebbe sdegno e commozione nel Governo e nel Parlamento.

Ecco, oggi come allora, la falsità in politica, le bugie, le fake news che vengono propalate al popolo  o come diceva in modo scanzonato Trilussa a  “quer popolo cojone”  per descrivere la fragilità dei semplici di fronte alla tracotanza del potere.

Redazione Corriere Nazionale

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Roberto De Giorgi

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