Una notte a Firenze con Dumas

Qui siamo davanti a quella che potremmo definire archeologia della letteratura, scovare gli inediti di grandi scrittori del passato, assai in voga anche oggi, vedi Alexander Dumas con il suo romanzo sulla Firenze dei Medici.
“Una notte a Firenze sotto Alessandro de’ Medici” è un’opera di Alexandre Dumas padre che narra gli intrighi e le lotte di potere nella Firenze del XVI secolo.
La storia si concentra sul rapporto tra il duca Alessandro de’ Medici e suo cugino Lorenzino de’ Medici. Lorenzino, tornato a Firenze dopo un soggiorno a Roma, diventa il favorito e confidente del duca Alessandro.
Tuttavia, la loro amicizia nasconde tensioni legate all’amore per Luisa Strozzi, figlia di un esiliato nemico del duca. Lorenzino, per vendicarsi e liberare Firenze dal tiranno, attira Alessandro in una trappola con la promessa di un incontro con Luisa e lo assassina.
Qui siamo davvero nella storia, nella cronaca nera che scosse il potere dei medici, un caso mai risolto che ha i suoi connotati dell’intrigo amoroso e il sue esito nefasto. Anche un femminicidio ante litteram.
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Una riflessione vorrei fare sul potere della scrittura. Se oggi amiamo vedere una serie TV sul Conte di Montecristo, o un musical sul gobbo di Notre Dame, lo dobbiamo a quella meravigliosa arte che si racchiude tra indice e pollice: la scrittura.
Leggere un passo di un grande scrittore ci abitua a capire il senso della scrittura che entra dentro di noi, ci apre il suo mondo, entriamo in azione con i protagonisti, vediamo Quasimodo di Hugo in modo così dettagliato che nessuna trasposizione cinematografica vi riesce. Cosi come ogni scena, ogni dialogo, ogni personaggio.
Divulgare la lettura è il miglior antidoto contro la degenerazione dei costumi, contro l’analfabetismo funzionale che ci attanaglia in questi tempi.
Ecco perchè vi invitiamo a leggere scaricando il pdf da qui
L’incipit del libro
Noi siam per affermare una proposizione che a molte persone parrà uno strano paradosso.
Non è colpa de’ popoli se sono schiavi, la libertà e la schiavitù dipendono dalle diverse condizioni topografiche nelle quali sono nati.
Perché l’Indiano non è libero? Perché l’Egiziano non è libero? Perché il Russo non è libero? Perché le due Americhe sono state sì lungo tempo senza esser libere? Perché l’Africa è ancora un mercato di Negri?
Esaminate la configurazione della massa del loro territorio.
La libertà è lo spirito di Dio, e lo spirito di Dio, dice la Genesi, era portato sulle acque.
La schiavitù è dappertutto ove vi sono grandi spazi di terra che si possono percorrere senza passar acqua.
Essa è nelle Indie che si estendono da Calcutta al golfo Persico; nell’Egitto che s’estende da’ monti della Luna fino al Mediterraneo; in Russia che s’estende dal mar Caspio al Baltico; essa durò per lungo tempo nell’America del nord, per più lungo tempo ancora nell’America del sud, e nessuno può prevedere quando finirà in Africa.
Gettate uno sguardo sulla carta del mondo, e giudicate.
Guardate invece la nostra piccola Europa, e paragonatela a quella massa che è l’Asia, all’impenetrabile Africa, a quella doppia America che taglia in due il globo.
Chi è che comincia a dare al mondo l’esempio della libertà? Chi è la prima a fondare le sue repubbliche?
Quella impercettibile maraviglia che si chiama la Grecia.