Violenza di genere, parliamone!

Violenza di genere, parliamone!

Passare un paio di ore nella biblioteca comunale Acclavio rigenera le sinapsi, vedere tanti giovani studiare in poltrona col portatile, lo spazio per i piccoli pieno di colori… Quale vetrina migliore per Taranto?

E poi c’è quell’incontro su Violenza di genere realtà invisibili a cui dare voce

Evento promosso da Human Pride  e coordinato da Miki Formisano

Ieri si è parlato di invisibilità, del resto per secoli la donna è stata invisibile, nascosta tra i fumi della cucina e con la scopa in mano, non quella della strega o della befana. O forse sì.

Invisibile è ciò che non si può percepire con la vista, per la distanza, la dimensione o altro.   Ecco perché si parla di dare visibilità, avvicinarsi al tema per eliminare l’indifferenza, mettere in rete per creare dimensione e dare forza all’associazionismo.

Nell’incontro di ieri sera Annapaola Lacatena, sociologa presso il Dipartimento Dipendenze patologiche Asl Taranto, affronta il tema delle donne tossicodipendenti vittime di violenza

C’è un dato di fondo che colpisce, nella ricca e didascalica relazione della sociologa, ed è che le donne sono più portate verso le droghe per depressione e paura. Un altro dato che lascia basiti è l’indifferenza della stragrande percentuale di uomini di fronte alla violenza e quel 28% che addirittura la giustifica. Siamo messi male.

Occorre una rigenerazione dell’etica parlando al femminile. Ne è convinta l’ostetrica Daiana Foppa dell’associazione per “Rinascere al naturale“ che ha parlato di Violenza Ostetrica.

Si dovrebbe partire dal sistema sanitario legato alla maternità: è davvero utile che del parto si occupi il ginecologo? E come se il medico di medicina generale prevalga sul cardiochirurgo. E poi siamo passati dal parto in casa a quello velocizzato in corsia. Anche questa è violenza.

La serata è stata arricchita dai teneri racconti di Lucia Pulpo, rispetto alla violenza nei confronti della disabilità. Si tratta di una diseducazione sociale che non è solo barriera architettonica e anche barriera di indifferenza e sottostima. I disabili chiedono di essere aiutati ad essere riconosciuti come persone autonome. Non si è parlato sempre di diversamente abili?

Annachiara Bruno ha ripercorso lo stalking che subì trent’anni fa e che ha raccontato nel libro La libertà può volare” un libro corale scritto a più mani con poesie, saggi e racconto biografico

Con Alessia Nobile si chiude la carrellata, poi c’è un piccolo dibattito. Ma la chiusura è davvero in bellezza perché stavolta si fa sul serio chiarezza che trans non vuol dire trasgressione, vizio, capriccio, ma una normale condizione di vita relazionale ed affettiva e di lavoro: la nostra Alessia Nobile è assistente sociale che opera nelle carceri per supportare trans vittime di violenze.  La sua esperienza è lampante, disarmante, completa.

Si capisce alfine che tutto ruota intorno alle parole rispetto e persona, una battaglia per ripristinarle nelle relazioni comuni, per salire in graduatoria come società civile che abbia definitivamente eliminato le scorie di comportamenti ripugnanti. Si può e si deve.

Roberto De Giorgi

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