Bernard Thomas “Lucio Urtubia”
Bernard Thomas, (25 ottobre 1936 – 12 gennaio 2012) è stato un giornalista, critico teatrale, giornalista e scrittore francese, autore di numerosi romanzi e saggi.
Non si trova una biografia completa. Anzi uno scrittore romanziere olandese, naturalizzato austriaco, quasi omonimo: Thomas Bernhard è l’unico che appare nei vari store online.
Però se fate una ricerca in lingua francese trovate Wikipedia che scrive:
Bernard Thomas è stato membro del gruppo fondatore del Magazine littéraire nel 1966 e, insieme a Jean-Edern Hallier, di quello de L’Idiot international nel 1970. È entrato a far parte di Le Canard chainé nel 1974.. Dal 1991 è stato critico per il programma radiofonico Le Masque et la Plume, sull’emittente France Inter, dove è stato presentato con la formula: “Bernard Thomas, di Le Canard chainé e della sua nativa Bretagna”4.
Tiene una rubrica “Succede solo agli altri”, in cui descrive le situazioni concrete delle persone alle prese con le istituzioni.
E’ forse da quest’ultima esperienza che nasce il libro di oggi.
La descrizione di un personaggio che vive borderline, uno spagnolo molto noto nelle cronache degli anni ’60 del secolo scorso, Lucio Urtubia jemenez, nato negli anni Trenta in pieno franchismo.
L’anarchico spagnolo passato nella storia come una sorta di Robin Hood, un Don Chisciotte che ha combattuto non contro i mulini a vento, ma contro i veri giganti.
Il libro racconta di lui, “L’anarchico irriducibile”, un operaio che rapito dai sogni di giustizia sociale e anarchia, ha attraversato la storia del ‘900 incrociando personaggi come Sabaté, Che Guevara, o eventi storici come la Guerra civile spagnola, la resistenza antifranchista, la rivoluzione cubana ed il maggio parigino”.
Un frammento del libro.
“Nei mezzi con cui Lucio si spostava dopo il lavoro, tutti si alimentavano del mito di “El Quico” come cani affamati. Ognuno sotterra il suo osso, per i giorni più duri, quando il morale è basso. Inutile che i giornali deformassero, martellassero con contro-argomenti e gridassero “Al ladro!”; inutile che gli stalinisti, incapaci di fare meglio di lui, calunniassero ostinatamente: “El Quico” era il Cartouche degli anarchici, il Mandrin che teneva pulito l’onore di tutti loro. Robin Hood, l’imprendibile, stava lì, sotto il suo tetto.
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