La mobilita a Lucca: Dalle tranvie agli assi viari

La mobilita a Lucca: Dalle tranvie agli assi viari
DALLA MOBILITA’ SU ROTAIA  ALLA NASCITA DI UNO SVILUPPO BARBARO E DISTORTO FINO AL LO SCIAGURATO PROGETTO ASSI VIARI
Il Gran Duca di Toscana Leopoldo II , oltre ad avere avuto il merito di abolire la pena di morte in tutto lo stato del Gran Ducato di Toscana (primo Stato nella Storia ) era anche  molto attento all’innovazione della tecnica ed in Toscana , pur lasciando l’iniziativa al capitale privato  sostenne la nascita di delle più importanti strade ferrate, tra cui :
LUCCA-FIRENZE -VIAREGGIO
La ferrovia Firenze-Lucca  che  venne chiamata ferrovia Maria Antonia in onore di Maria Antonia di Borbone, moglie del Gran Duca di Toscana Leopoldo II   successivamente proseguì con la ferrovia Lucca Pisa, , con la ferrovia Lucca Viareggio
La nascita di queste vie ferrate avvenne con negoziati tra lo Stato di Lucca e il Granducato di Toscana, che condussero, nel 1845 alla pubblicazione del Manifesto e statuti della società anonima per la costruzione della strada ferrata Maria Antonia .
Il governo lucchese valutò necessario che lo Stato si dotasse delle ferrovie. Il Duca Carlo Ludovico Borbone nel 1844, decise quindi anche la costruzione di strade ferrate internazionali, che mettessero in comunicazione Lucca con il Ducato di Modena  e  Contemporaneamente veniva costruita (per l’epoca) la monumentale stazione di Lucca.
LUCCA PISA
La ferrovia Lucca-Pisa è una linea ferroviaria che collega la città di Pisa con quella di Lucca  Costruita nel 1846, risulta essere una delle più antiche ferrovie internazionali della storia.
Il duca Carlo Lodovico di Borbone , con l’appoggio del suo  primo ministro Ascaio Mansi,  promosse una politica di miglioramento delle vie di comunicazione lucchesi. Il piccolo Ducato di Lucca , che sulle orme di quanto già avvenuto in Inghilterra acconsentì alla costituzione di una società che realizzasse un collegamento ferroviario tra Lucca e la vicina benché rivale città di  Pisa , ma  decisivo si rivelò il contributo alla causa di Pasquale Berghini, patriota e politico condannato a morte assieme a Giuseppe Mazzini per e sue idee repubblicane.
Il 29 settembre 1846 i binari raggiunsero Bagni di San Giuliano e permisero la circolazione delle prime corse regolari, anche se limitate al solo traffico passeggeri , Gli ultimi 4 chilometri di tracciato, da Bagni di San Giuliano a Pisa, vennero completati il 15 novembre 1846, quando fu possibile avviare anche il traffico merci.
LUCCA PONTEDERA  
 
Lo sviluppo industriale di Pontedera, con la Piaggio,  e il fiorente commercio  della zona un tempo occupata dal lago di Bientina spinsero sempre di più verso la creazione di una nuova ed efficiente via di comunicazione su rotaia, che attraversasse l’area.. Il 21 dicembre del 1903 il Consiglio  Provinciale di Pisa  ma la scelta dell’ impresa da appaltare, poi individuata nella ditta Saverio Parisi, si protrasse fino al 1914, quando lo scoppio della prima guerra mondiale  sospese la costruzione di tutte le opere pubbliche.
Al termine del conflitto, nel 1919 l’allora ministro dei lavori pubblici Ivanoe Bonomi decretò la costruzione della tratta Lucca-Pontedera e nel maggio 1920  furono stanziate circa 30 milioni di lire  per la realizzazione dell’opera.  La ferrovia Lucca-Pontedera, lunga 25,3 km, fu ultimata nel 1926.
Durante la seconda guerra mondiale  la ferrovia si rivelò uno snodo di grande rilevanza logistica per i tedeschi , tanto che per questo fu presa di mira dagli alleati USA e pesantemente danneggiata nel corso del 1944. All’indomani della fine della guerra la ferrovia era stata praticamente rasa al suolo.  Dapprima sembrò che la linea fosse destinata a riprendere la sua attività, ma i lavori di ricostruzione, subito avviati, furono bruscamente interrotti per concentrare le risorse in altre linee ferroviarie.
Il notevole incremento del trasporto su gomma  a scapito di quello su rotaia, già iniziato , spinse infine le istituzioni a rinunciare ad investire in quello che fu considerato un “ramo secco”. La soppressione della linea fu disposta dal Ministro dei trasporti il 14 ottobre del 1958 e smantellata .
LA FERROVIA LUCCA AULLA
nel 1879  fu riconosciuta  la necessità di dotare la Garfagnana di una propria ferrovia, inquadrata  quale linea di interesse locale. Nonostante ciò, la costruzione si interruppe nel 1892, dopo l’inaugurazione della prima tratta pianeggiante di soli 9 chilometri fino alla stazione di Ponte a Moriano che  era raccordata al vicino iutificio, a sua volta dotato di un impianto di binari interni e la cui proprietà era comune con la tranvia Lucca Ponte a Moriano , a sua volta raccordata. Cessato nel 1932 l’esercizio tranviario, lo stabilimento mantenne in attività il solo raccordo ferroviario fino alla chiusura avvenuta nel 1954.
Nel 1894 una convenzione di amministratori della Garfagnana aveva sollecitato la ripresa dei lavori, oltre l’annessione del territorio alla provincia di Lucca, e furono organizzate manifestazioni in tal senso. L’anno successivo i lavori di costruzione ripresero.
Nel 1905, quando la gestione passò alle neo costituite Ferrovie dello Stato, non si era ancora a nulla e la situazione portò a una serie di manifestazioni di piazza e cortei, con la discesa dei valligiani fino a Lucca e le dimissioni in massa di tutti gli amministratori locali. I lavori ripresero lentamente.
LE TRANVIE LUCCHESI
TRANVIA LUCCA PONTE A MORIANO : Nel 1883, fu costruita una tranvia extraurbana che collegava la stazione di Lucca a Ponte a Moriano ed alle sua fabbriche opifici tessili. Muniti di raccordi ferroviari La tranvia venne dismessa nel 1932 ,sostituita dalle ferrovie dello Stato con la funzionante ferrovia Lucca Aulla
TRANVIA LUCCA PESCIA : Nei primi anni del novecento gli amministratori lucchesi favorirono  anche la costituzione nel 1906 di un comitato per “la concessione di impianto e di esercizio” di una linea tranviaria che percorresse l’attuale strada statale 435 collegando Lucca a Pescia e proseguendo fino a Monsummano. La linea da Lucca a Pescia rimase operativa fino al  1957.
La linea fu costruita celermente ed aperta nel 1907 . L’inaugurazione ufficiale avvenne il 20 luglio, con successiva apertura al traffico il 5 e 18 agosto rispettivamente per le tratte Lucca-Pescia e Pescia-Monsummano.
Nel dopo guerra agli inizi degli anni 50  gli amministratori della città di Lucca iniziarono ad avviare uno sviluppo industriale senza regole efficaci ed in quel contesto considerarono erroneamente  la linea tranviaria Lucca Pescia,  come un sistema antiquato ed in tale contesto la concessionaria Lazzi richiese ed ottenne l’autorizzazione a sostituire definitivamente il servizio tranviario con autocorse, con la chiusura definitiva che  avvenne il 22 luglio 1957.
TRANVIA LUCCA MAGGIANO . fu costruita come  ulteriore prolungamento, della tranvia verso il lato ovest della città di Lucca e  fu realizzato costruendo il tragitto Lucca, Ponte San Pietro, Maggiano che fu completato il 29 giugno del 1911. Era una tranvia a trazione elettrica che percorreva  gran arte della via Sarzanese per 7,5 Km. L’impianto venne soppresso nel 1939.
LE ORIGINI DELLO SVILUPPO DISTORTO
A partire dagli anni 50 del secolo scorso  , le scelte economiche e di sviluppo urbano e extraurbano nel territorio di Lucca, hanno visto  il dominio degli interessi economici a danno dell’ambiente e della salute. Dove al centro non c’è mai stato il lavoro, il diritto alla salute e la tutela ambientale, ma solo la ricerca del massimo profitto con il massimo sfruttamento dell’Uomo e della Terra.
Nel nostro territorio sono mancati seri piani regolatori di sviluppo urbano e si è permesso alle imprese edilizie di edificare in ogni luogo, inoltre a  partire dagli anni 60 abbiamo assistito ad ogni tipo di   incentivi per favorire  lo sviluppo del trasporto su gomma abbandonando o  a danno di quello su rotaia.
Tutto il territorio della Piana di Lucca è stato coinvolto in una massiccia cementificazione selvaggia e speculativa  ,  con la nascita “a rete” di Centri Commerciali, Centri Servizi, aziende, case, centri abitativi , sparsi in tutto il territorio,  e di conseguenza anche  la costruzione di centinai di strade per portare i cittadini ed i trasportatori di merci nei vari luoghi dove essi sono locate. Oggi Lucca è la città che in Toscana ha più strade. In questo contesto  chi sostiene che gli Assi Viari ridurrebbero il traffico  caotico esistente ,  dice il falso, i quanto tutti  coloro che vogliono raggiungere le aziende dove lavorano , i cittadini che vogliono recarsi ai centri servizi ed a centri commerciali  sparsi in ogni zona , nonché chi trasporta le merci, sono obbligati a fare sempre le stesse strade e gli Assi Viari non farebbero che incentivare nuovo traffico su gomma a quello già esistente con ulteriori danno alla salute  delle Persone.
Oggi  assistiamo quindi ad un modello di sviluppo che non ha  niente di progresso , ma essendo  realizzato “a rete”  senza vincoli , è presente   in ogni luogo del territorio,  con un consumo del suolo che negli ultimi 20 anni , ha visto la lucchesia arrivare fino al 13,2% di consumo anno , contro il 7,5% del consumo medio nazionale, con gravi rischi alluvioni ed inquinamento delle falde acquifere e terrestri .
Ciò ha portato   alla distruzione di gran parte del verde esistente, alla distruzione dell’habitat, all’aumento dell’inquinamento con il ristagno di una cappa di polveri sottili dovuto all’aumento mastodontico del traffico su gomma, con la costruzione di nuove strade ed un increment del trasporto merci su gromma che ha raggiunto il 96% di tutte le merci , con un forte incremento grave delle patologie tumorali e delle vie respiratori.
 Purtroppo non solo a Lucca ma in talia ogni euro che viene speso per la prevenzione ambientale, ve ne sono 44 spesi per fare nuove strade.
A tutto ciò va aggiunto il fatto che in Italia va vanti in modo drammatico sia  un aumento della  deforestazione, il  carbon fossile, allevamenti intensivi di animali…
con un modello di sviluppo energetico che  causa cambiamenti climatici, che sta alzando la temperature fino 45 gradi  (in passato, non si erano mai avute temperature così alte ).
Ora sappiamo (come diceva Pier Paolo Pasolini) che questo sviluppo non è progresso, ma regresso  e  se non cambiamo il modello di sviluppo a partire dalla tutela ambientale non facciamo altro che incrementare oltre all’effetto serra, che continuerà a creare  scioglimento dei ghiacci, inondazioni ed erosione continua delle coste, anche incendi di grandi proporzioni, inquinamenti  tracolli di territori, siccità con riduzione delle terre coltivabili, emigrazioni bibliche con milioni di profughi sparsi nel Mondo e migliaia di morti affogati nei mari…
In questo contesto i  5.000 cittadini che sono accorsi a firmare la petizione de “Forum per la Tutela Ambientale e Salute dei Cittadini, hanno evidenziato  come a livello  popolare esiste una elevata  coscienza  sulla necessità di dover impedire la realizzazione della sciagurata ipotesi del progetto “Assi Viari”… Cosa che invece non abbiamo   accertato  nei confronti svolti con le amministrazioni comunali di Lucca e Capannori   e con la Regione Toscana .
Anche le numerose assemblee popolari , promossa dal “Forum per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini (sempre piene di persone)  hanno confermato   il   NO   chiaro   e determinato al progetto dei semiassi viari, dimezzati appunto dopo che l’asse est-ovest è stato de-finanziato e l’asse ovest-est stralciato a seguito del tavolo tecnico tenuto in Regione.     
Il progetto che appare ancor più insensato , incapace di raggiungere l’obiettivo per cui è stato progettato e  capace solo di crearne tanti, utile solo per rompere il fragile equilibrio della Piana ed il suo paesaggio. aggiungendo altre strade a quelle già esistenti ed aggravando criticità di traffico e di inquinamento a Lucca e ancor di più a Capannori e Lucca, già  “maglie nere” per le polveri sottili. 
Negli atti del Convegno  promosso dal Forum per la tutela ambientale e salute de cittadini  svolto il 20 maggio 2023,  raccolti in un libro, è stato dimostrato che è possibile puntare su una lunga serie di proposte di mobilità sostenibile alternative alla cementificazione prospettata da Anas S.p.A. & C. , con lo  sviluppo del traffico merci su rotaia con i raddoppio dei binari sulle tre reti  , utilizzando  178 milioni di euro (previsti per gli assi viari ) per ammodernare, attrezzare e fare il doppio binario sulle tre reti ferroviarie esistenti (Firenze Viareggio Lucca – Lucca Aulla – Lucca Pisa ) la connessione degli scali merci di Capannori Frizzone e di quelli realizzati ed in corso di realizzazione in Media-valle e Garfagnana. E’ possibile  realizzazione di una Tranvia di superficie sia locale che in senso di area vasta, in grado di collegare i centri urbani di Lucca e Capannori sia con la periferia che con le altre città costiere, porto di Livorno ed aeroporto di Pisa ( uno sviluppo armonico con la natura che i nostri avi avevano già previsto come sopra riportato  )  . La realizzazione di un sistema adeguato di mobilità ciclabile protetta e facilmente fruibile lungo le direttrici nord-sud ed est-ovest; razionalizzazione del sistema di trasporto pubblico locale in grado di intercettare la domanda attuale degli utenti e rispondere alle necessità quotidiane della mobilità passeggeri nella Piana.
 La nostra Piana è già stata sfregiata da uno sviluppo urbanistico disordinato che ha consumato ed impermeabilizzato parti consistenti del nostro territorio, alterando gli equilibri idrogeologici e compromettendo la qualità dell’aria che respiriamo, ne sono prova i continui sforamenti registrati da Arpat sul territorio della Piana. Questa è la nostra casa comune, è una grande conca in cui ristagnano polveri sottili e sostanze gassose inquinanti che stazionano sopra le nostre teste formando una cappa che rappresenta una minaccia per i nostri polmoni. E’ ora di cambiare il Paradigma  nel profondo .
Ce la possiamo fare. Fermare la colata di asfalto e cemento è ancora possibile, se uniamo le nostre forze e siamo pronti a continuare la mobilitazione fino al ritiro definitivo del progetto. 
Umberto Franchi                                  

Redazione

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