La culla di Speranza di Dio. La Christian Music  ci ricorda di non smettere mai di sperare.

La culla di Speranza di Dio. La Christian Music  ci ricorda di non smettere mai di sperare.
di Lana Lia
Ieri abbiamo avuto l’onore di ascoltare, la canzone Culla di Speranza di Brunella e Gipo. Canzone Natalizia di Christian Music di cui si è potuto leggere il testo in anteprima sui social. Leggere quelle parole fa commuovere in positivo.  Gipo ci aveva promesso speranza e, infatti, eccola uscire da ogni angolo. È  un cammino per i cuori infranti, solo all’apparenza distaccati. Sono loro i protagonisti di questo incontro col Signore che nasce. Questo dà speranza a chi è smarrito di poter trovare di nuovo la strada. È bello come il pezzo  ti mostri come sia diverso l’atteggiamento di indifferenza di chi teme di  confrontarsi con quel Bambino e ciò che Lui indica, ad es. chi non ha e piange quanto Lui per l’indifferenza umana, rispetto a quello di chi già lo sente crescere e nascere ogni giorno e a Natale.
“Angeli, abbiam capito, Gesù è nato,
ma da allora di tempo ne è passato.
Volate un po’ più piano, per favore,
non destate dal sonno il nostro cuore,
ché se si sveglia e se vi sta a sentire
non potrà fare a meno di capire,
e non potrà permettersi mai più
di ignorare che il pianto di Gesù,
che stanotte si leva dalla culla
riecheggia il pianto di chi non ha nulla”.
(…)
“Angeli Santi sì, volate forte,
bussate alle finestre ed alle porte,
uscite dal presepe per favore,
svegliate dal torpore il nostro cuore” (cit. culla di speranza , testo).
Ma, legendo la canzone si scopre che quei cuori, in apparenza induriti potrebbero svegliarsi e smettere di ignorare il pianto di Gesù in culla.
Gesù nasce per accompagnarci nell’odio, nella miseria, nella guerra, nella fame, in ogni nostro dolore. Nasce per vivere con noi questi momenti, per supportarci durante la sofferenza. Non ci lascia soli. Allora uniamoci al suo pianto per dire al mondo che noi non ci stiamo, che vogliamo un cambiamento perché noi crediamo in quel Bambino che nasce per noi e ci convince a girare la testa dalla parte del bisognoso. Se tutto il mondo lo sentisse davvero, tutto sarebbe diverso. Sta a noi ‘mettere dei megafoni'( metafora che ognuno può applicare come può ) e farlo ascoltare , in modo che l’indifferenza passi.
“Non l’ho mai fatto. Non ho mai fatto leggere il testo di un nuovo brano prima della sua uscita ma oggi è diverso. (..) È un vero piacere lasciare qui (sulla pagina social n.d.r) il testo scritto dalla cara Brunella Rielli che è stato di ispirazione per questa canzone. Nato come una poesia per un concorso natalizio, Brunella aveva vinto il primo premio e, quella sera, scambiando due chiacchiere, le dissi: “Complimenti Brunella, questa poesia mi ha molto colpito. Se vuole Dio, il prossimo Natale ne facciamo una canzone”. E così è stato”.
Ha raccontato Gipo.
Per diritto di copyright, non troverete di seguito il testo integrale, però vi invitiamo  a cercare ed ascoltare questa bellissima canzone sulle piattaforme digitali.  È davvero bellissima. Buon Natale con Culla di Speranza per un Natale che sia ricco esattamente di Speranza.
“Abbiamo fatto tutti l’esperienza di aver sentito il profumo di una bimba o di un bimbo nella culla. Quella scoperta di una nuova vita che inizia mista alla speranza per i giorni che verranno. È un po’ come ripercorrere la propria vita ricordando i passi già fatti… chi è genitore lo riscopre ogni giorno. Questo bimbo che nasce a Natale incarna in sé la Speranza, quella che non tramonta, quella in Dio. Ci aiuti pure a ritrovare la fiducia necessaria, nella Chiesa come nella società, nelle relazioni interpersonali, nei rapporti internazionali, nella promozione della dignità di ogni persona e nel rispetto del creato (Spes non confundit)” prosegue colui che ha realizzato l’arrangiamento.
Quindi, Culla di Speranza è una canzone di speranza nel futuro e nel cambiamento positivo, una riflessione profonda interiore su come migliorare noi stessi grazie all’icontro con questo  Bambino che viene ogni anno nella storia dell’umanità, dalla Sua incarnazione, che si ricorda, alla presenza spirituale in noi. Basta solo accoglietlo. Se non si riesce subito, con speranza, basta chiedere e l’incontro, sempre inaspettato, arriverà.

Redazione

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