Romano Prodi torna in scena
Ospite de ‘Il cavallo e la torre’ su Raitre, l’ex presidente del Consiglio risponde alla premier in carica che lo ha citato nel comizio di chiusura di Atreju
E poi da Corrado Augias nel programma la Torre di Babele su La7 a presentare il libro scritto a quattro mani ‘Il dovere della Speranza” (Romano Prodi e Massimo Giannini)
Sulla Rai, rispondendo all’attacco nel comizio di chiusura di Atreju risponde: “mi attacca perché’ sono il simbolo di una coalizione che funzionava, ne ha paura”
“Perché la premier Meloni attacca proprio me? Ci ho pensato, probabilmente vede in me il simbolo di una coalizione che funzionava, che metteva insieme con un programma le diverse forze politiche. Lei ha di questa paura perché’ è evidentemente questo costituisce un’alternativa, l’unica vera alternativa al governo”.
“Prima bacia Biden, poi Musk: il fine giustifica i mezzi”
Nel libro che ha scritto non ci va piano sulla premier Meloni. Lei scrive ‘l’establishment americano adora Giorgia Meloni, quel bacio sulla fronte di Biden parla da solo’…
“Sì, beh, però non è l’unico bacio. Perché è cambiato il potere in America e lei ha baciato Musk. Quindi, è la conferma di quello che ho detto, che il fine giustifica i mezzi”.
“A Meloni regalerei un bel pettine, con tutti i nodi che ha da sciogliere”
E ancora: nel libro lei scrive “Meloni è una leader autoritaria mossa da principi autoritari si vede a occhio nudo dalla prossemica dalla gestualità”.
Non è un giudizio duro? “Ma, poteva essere un giudizio duro fino a che non ho visto quello che è successo l’altra sera. Mi sembra quasi di averlo scritto in anticipo. Io non ho visto una scena di questo genere. Me la sono fatta ripetere, conferma quello che ho detto”, aggiunge Prodi.
“Con tutti i nodi che avrà nel prossimo anno”, a Giorgia Meloni regalerei “un bel pettine, ma robusto”.
Nell’incontro con Augias è molto più professorale Romano Prodi, il suo giudizio sul governo nasce dal fatto che la politica, magari accentuata dal governo Meloni, ma in genere presente come male della politica in sè è quel determinismo al compromesso che abbassa il livello di soluzione dei problemi delle persone, perché perde tempo a misurare i livelli di consenso della coalizione.
Democrazia sotto attacco
Ecco uno dei motivi della perdita di interesse verso la politica da parte dei giovani e non solo.
Prodi riscopre un suo vecchio mantra Scuola, Scuola, Scuola, dove ora inserisce anche Sanità, perché se la politica incentrasse interesse verso questi grandi temi sociali che riguardano la vita delle persone, arriverebbero in massa ad esercitare il diritto di voto.
In generale la trasmissione parla della situazione internazionale e del ruolo dell’Europa e qui il giudizio di Prodi è netto, rispetto a chi lo ha sempre accusato di averla allargata “Pensando a quello che è accaduto in Ucraina, lo immaginate cosa sarebbe accaduto in Polonia? Invece è straordinario vedere come sono cresciute quelle società in venti anni dall’allargamento”
A parte l’Ungheria “Ma anche in quel caso dobbiamo dire che i processi di cambiamento sono lenti ma progressivi” ha aggiunto.
immagine fotogramma da La7d web