La diaspora africana
Progetto-radici si propone, come è stato annunciato recentemente, come media patner della Missione Diplomatica che, attraverso la costruzione di rapporti con le 54 Nazioni del Continente Africa, con le Ambasciate presenti in Italia ed Istituzioni ed ONG in Italia ed all’ Estero. si propone di affrontate la Diaspora Africana, in modo razionale fuori dalle sterili semplificazioni.
E’ fuor di dubbio che parliamo di un processo storico. La diaspora africana è la migrazione dei popoli africani e dei loro discendenti prevalentemente verso le Americhe, e successivamente in Europa e in altre parti del mondo.
Il nostro focus è partire dal presente e stabilire un percorso, una sorta di Work in prossing con approfondimenti su temi specifici, anche con l’aiuto di video-conferenze.
In Europa il dato di partenza è legato all’analisi della presenza africana nei vari paesi: la parte da leone la fa la Francia con i suoi 8 milioni di africani, segue Regno unito con i suoi due milioni, mentre l’Italia ha poco più di un milione di presenze stimate.
In sostanza su 12 milioni di presenze nel nostro continente, come si vede dal grafico questa è la distribuzione nei vari paesi europei.
La dispora africana e il ritorno nel continente
L’Unione Africana definisce la diaspora africana come un movimento «costituito da persone di origini africane che vivono al di fuori del continente, a prescindere dalla loro nazionalità e cittadinanza, e che desiderano contribuire allo sviluppo di un continente e alla costruzione dell’Unione Africana».
Il suo atto costitutivo «invita ed incoraggia la piena partecipazione alla diaspora africana come una parte importante in Europa, nella costruzione dell’Unione Africana»
I primi punti da approfondire
Le smart cities
Le città intelliggente, un progetto di enorme potenziale per il continente, capace di creare infrastrutture moderne e centinaia di migliaia di posti di lavoro. Sarebbe interessante esplorare con i partner italiani opportunità di cooperazione in ambiti specifici come l’energia rinnovabile e l’urbanistica sostenibile.
La lotta alla fuga di cervelli
La creazione di complessi medici con standard internazionali e salari competitivi è un messaggio chiaro per i professionisti della Diaspora.
Potremmo sviluppare campagne informative specifiche per la comunità africana in Italia, sensibilizzandola su queste opportunità di ritorno e investimento.
Il cosiddetto “brain drain”, o fuga dei cervelli è un fenomeno mondiale che colpisce in prevalenza i Paesi in via di sviluppo. Nel continente, secondo le stime dell’Unione Africana, sono circa settantamila i professionisti che ogni anno lasciano l’Africa per vivere e lavorare altrove.
Si tratta di indivisuare percorsi pratici. Un esempio, in un hub tecnologico di Taranto, un gruppo di esperti forma ragazzi africana alla creazione di protesi mediche in 3D. Questo è un skill professionale spendibile nel continente.
Il rafforzamento dell’indipendenza economica
Il rifiuto della dipendenza dagli aiuti esterni è un tema strategico. L’Europa ha interesse a invertire la diaspora? Al di là dei numeri d’ingresso programmabili, per aiutare il ricambio generazione dei vecchi stati, resta centrale promuovere in Italia il ruolo della Diaspora nel finanziamento e sviluppo del continente, coinvolgendo imprese e organizzazioni locali.
Progetti per giovani e donne
La “Città della Gioventù” e la “Banca per l’Empowerment delle Donne” sono iniziative che meritano visibilità. Diventerebbe centrale puntare alle collaborazioni con università italiane e associazioni di categoria per creare reti di scambio culturale e professionale.
In particolare lo scrivente ricorda il forte ruolo del Politecnico di Torino nell’affrontare il tema del trasferimento delle tecnologie appropriate, tenendo conto del clima e delle materie prime presenti nel conditente, nei vari campi. Un ottimo percorso pratico.
Il tema dell’immigrazione e il progetto “Haven”:
la “Città dei Migranti” è un’idea che potrebbe ispirare progetti pilota anche in Europa, sottolineando la necessità di soluzioni sostenibili e umane.
Rteniamo che questo comunicato sia un forte stimolo per sviluppare ulteriori iniziative che possano essere applicate anche qui in Italia, favorendo il dialogo tra la nostra missione e le istituzioni locali. Un primo approccio per aprire una serie di approndimenti.
A partire dalla conoscenza delle rete diplomatica dell’Unione Africana. (a cura di rdg)
Foto di Valéria Rodrigues Valéria da Pixabay
Per ogni informazione: Antonio Peragine: antonio.peragine@gmail.com