Tutte le challenge sono pericolose?
Che qualcosa stia cambiando? Abbiamo assistito a molte morti di ragazzi e adolescenti a causa di famose “challenge” che spopolano sui social e fanno compiere azioni pericolose a ragazzini, che “pur di sentirsi grandi” farebbero qualsiasi cosa, anche se porta alla morte, però in Emilia Romagna, e precisamente a Modena, in una scuola media tre ragazzi sono riusciti a trasformare un’attività per loro noiosa, in una sfida costruttiva e divertente allo stesso tempo.
F.L,S.P,D.P hanno creato una vera e propria challenge che unisce una loro passione, i videogiochi, e un’attività salutare che in questo caso è la lettura.
In modo spontaneo, i tre ragazzi hanno ideato una “challenge sana” nata da uno stimolo, come raccontano proprio loro, della prof di italiano che incitava F.L. a leggere un libro.
L’alunno, essendo abbastanza arretrato con la lettura del romanzo, ha deciso insieme a 2 suoi compagni di giocare ad un famoso videogioco (fortnite) e dopo pochi giorni è riuscito a finire il libro.
Ma come ha fatto?
F.L spiega che ogni volta che uccideva un avversario in questo famoso videogame, vincolato da una scommessa con il compagno D.P, doveva leggere 20 pagine del libro della biblioteca scolastica.
Essendo un buon giocatore di fortnite, F.L ha detto: “ho finito il libro in un battibaleno e nel mentre mi sono divertito a giocare a fortnite”.
Dopo l’accaduto anche un’altro compagno, S.P, si è unito alla sfida e da una semplice scommessa, i tre compagni di classe – nonché di fortnite – hanno creato una challenge sana e divertente. Ovviamente la challenge ha delle regole che vanno rispettate, ma esse variano a seconda del giocatore di fortnite.
Se il giocatore è più esperto, ad ogni “kill”, dovrà leggere meno pagine, perchè si presume elimini più avversari.
Se il giocatore è meno esperto, raccontano i tre inventori, ad ogni eliminazione il praticante della challenge deve leggere più pagine. In questo modo si migliora in fortnite e soprattutto la challenge costringe alla lettura, utile anche per espandere il vocabolario delle proprie parole.
Leggere è per alcuni divertente, ma per altre persone è una fatica incredibile, se non un obbligo imposto dagli insegnanti.
In questo modo, però, i tre ragazzi riescono a leggere molto perché hanno lo stimolo della sfida.
Ovviamente non bisogna farne un’ossessione, lo scopo non è certo quello di giocare ai videogiochi per molte ore, ma è quello di giocare in modo responsabile, interagire coi propri amici, quando non ci si può vedere di persona, e al contempo svolgere un’attività didattica anche se non si avrebbe voglia di farla.
I ragazzi hanno fatto tutto spontaneamente, senza nessun aiuto o imposizione, hanno ricevuto solo una piccola incitazione da parte della prof, dichiarando che hanno unito un divertimento ad un compito, hanno mischiato il dovere con il piacere, ma sempre in modo responsabile.
Questo, quindi è un esempio di challenge divertente,didattica e creativa. I tre ragazzi, infatti, consigliano il metodo ai loro coetanei a cui non piace leggere, perché come affermano F.L, D.P e S.P il sistema serve anche per superare le parti difficili e “noiose” dei libri in modo da arrivare a pagine più avvincenti. La challenge può anche finire quando non ce n’è più bisogno, ovvero quando dopo le parti noiose, il libro dovrebbe cominciare ad interessare il lettore.
Qualcosa sta cambiando, perché le challenge non sono tutte pericolose, perche se si ha il controllo e la responsabilità, anche imparare può diventare divertente.
Edoardo Baschieri
Foto di Ana Paula Feriani da Pixabay