Il villaggio Macondo dei Buendìa in tv

Il villaggio Macondo dei Buendìa in tv

“Cent’anni di solitudine”. Il capolavoro del premio nobel Gabriel Garcia Marquez, lo scrittore colombiano che ha conquistato il mondo,  l’11 dicembre sbarca sulla rete Netflix.

Per questo romanzo lo scrittore prese nel 1982 il premio Nobel per la letteratura. Chi ha letto il libro ha scoperto il realismo magico che trasporta il lettore nella storia fin dalle prime due righe, non fate in tempo a scorrere una prosa sinuosa che siete subito nel libro:

“Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendìa si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio”

Un’azione forte e un ricordo bislacco e subito siete proiettati nel villaggio Macondo, venti case d’argilla su un fiume che scorre su pietre levigate grandi come uova preistoriche.

Ora la magia della lettura sarà sulla smartv.

La ripetitività del tempo e dei fatti è il grande tema del romanzo, un tema in cui l’autore riconosce la caratteristica della vita colombiana e attraverso cui vediamo delinearsi altri elementi: l’utilizzo di un “realismo magico” che mostra un microcosmo arcano in cui la linea di demarcazione fra vivi e morti non è più così nitida e in cui ai vivi è dato il dono tragico della chiaroveggenza, il tutto con un messaggio cinicamente drammatico di fondo, di decadenza, nostalgia del passato.

Poi c’è tutta la storia colombiana dentro un racconto allegorico, le guerre coloniali, l’arrivo della ferrovia,  gli amori impossibili.

Tutto in un territorio aspro colombiano racchiuso a nord dalle tre Cordigliere (Cordilleras in spagnolo), disposte lungo l’asse sud-nord e parallele l’una con l’altra, propaggini della catena delle Ande.

Chi non ha mai letto il libro non rinunci a farlo.

Tuttavia il trailer ufficiale mostra di aver rispettato la sostanza del racconto, il mondo scaturito dalla fantasia di questo grandissimo scrittore del ‘900;  Gabriel Garcia Maquez è stato scrittore, giornalista saggista colombiano naturalizzato messicano e si è spento  il 14 aprile 2014, dopo un periodo di incipiente demenza.

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Roberto De Giorgi

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