Accadde oggi: 23 ottobre 1956 la rivolta di Budapest, la rivoluzione ungherese

di Francesco Magisano
I popoli di metà del mondo tentarono di liberarsi dal giogo sovietico, senza riuscirci. Tra i primi gli ungheresi.
Il 23 ottobre 1956 gli ungheresi scesero in piazza in massa. Ma il regime criminale sovietico soffocò la rivolta con i carri armati.

Vediamo i fatti.
La rivolta di Budapest del 1956, conosciuta anche come rivoluzione ungherese, fu un’insurrezione spontanea iniziata il 23 ottobre 1956 contro il regime comunista filo-sovietico in Ungheria e contro il dominio dell’Unione Sovietica.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’Ungheria, come molti altri paesi dell’Europa dell’Est, era sotto l’influenza dell’Unione Sovietica e governata da un regime comunista. Tuttavia, il malcontento tra la popolazione cresceva a causa della repressione politica, delle scarse condizioni economiche e della mancanza di libertà.
Il 23 ottobre 1956, migliaia di studenti, operai e cittadini si radunarono a Budapest per una manifestazione pacifica. Chiedevano riforme politiche, la fine del controllo sovietico, il ritorno dell’ex primo ministro Imre Nagy (più moderato), e libertà di stampa. La protesta pacifica si trasformò rapidamente in un’insurrezione quando le forze di sicurezza comuniste aprirono il fuoco sui manifestanti.
Imre Nagy, che era stato estromesso dal potere per le sue idee più riformiste, fu chiamato a capo del governo. Nagy cercò di conciliare le richieste dei rivoltosi, dichiarando l’uscita dell’Ungheria dal Patto di Varsavia e chiedendo la neutralità del Paese. Per un breve periodo, i carri armati sovietici si ritirarono, e sembrava che l’insurrezione potesse avere successo.
Tuttavia, il 4 novembre 1956, l’Unione Sovietica reagì duramente, inviando un massiccio contingente di carri armati e truppe a Budapest. La repressione fu brutale: migliaia di ungheresi furono uccisi, mentre altri furono arrestati o costretti all’esilio. Imre Nagy fu catturato, processato in segreto e giustiziato nel 1958.
La rivoluzione fu schiacciata, ma il suo impatto fu enorme. La brutale repressione alienò molti simpatizzanti del comunismo in Europa e nel mondo, danneggiando l’immagine dell’Unione Sovietica. Nonostante la sconfitta, la rivolta ungherese divenne un simbolo di resistenza contro la tirannia e il dominio sovietico.
In sintesi, la rivolta del 1956 a Budapest fu una manifestazione di speranza per la libertà e l’indipendenza, purtroppo soffocata dalla forza militare sovietica.
Francesco Magisano